Vite al Limite ci regala anche storie di grandi rivincite. Un ragazzo in grande difficoltà è diventato uno stimato nutrizionista.
Il reality show affronta il problema dell’iper obesità, riflettendo su quanto questa possa rovinare la vita. Le storie non sono tutte a lieto fine, anzi alcune terminano in tragedia.
Conosciuto negli Stati Uniti come My 600 lb. life, il programma è arrivato in Italia nel 2013 trasmesso da Real Time. Accolto con un po’ di scetticismo è riuscito in poco tempo a diventare un punto di riferimento per milioni di telespettatori che si sono appassionati alle storie raccontate.
Fulcro dello show è il medico iraniano Younan Nowzaradan che con il suo fare fermo e carismatico conduce i protagonisti verso la possibilità di riprendere in mano la loro vita. Non sono però mancate, anche in questo caso, le polemiche indirizzate sia verso il professionista che verso la produzione.
C’è chi infatti vi ha visto una spettacolarizzazione della sofferenza. Come in tutto quello che vediamo in tv il pubblico si è diviso, perché dall’altra parte invece c’è chi ha visto nella trasmissione un modo per sensibilizzare contro un problema che colpisce la nostra società. Ma ora andiamo a raccontare una bella storia col dolce sapore della rivincita.
La storia che vi raccontiamo oggi è quella di Aaron Washer che ha preso parte alla settima stagione di Vite al Limite. Il ragazzo si era presentato allo show in condizioni davvero complicate con un peso al di sopra dei 325 kg.
Il più grande dolore che aveva palesato l’uomo era quello di vedere suo padre malato, di 76 anni, costretto a prendersi cura di lui: “Temo che a un certo punto sarà troppo per mio padre, ma nonostante questo non riesco a non mandarlo ad acquistare la spesa che desidero. Anche perché è l’unico modo”.
Aaron riuscì a cambiare la sua vita grazie al programma, perdendo in un solo anno quasi 140 kg. Una cosa che attirò l’attenzione del pubblico, curioso di sapere anche cosa aveva fatto l’uomo dopo l’uscita dallo show. Aaron è riuscito a ristabilire il normale percorso delle cose, rimettendo in piedi un sano rapporto col padre e prendendosi cura di lui.
In seguito anche a delle complicazioni cardiache però il papà l’ha lasciato nel maggio del 2019, dopo che anche un’infezione a un piede l’aveva costretto all’amputazione di un dito. Dopo il lutto però Aaron non ha perso la voglia di lottare e ha continuato a perdere peso diventando addirittura un “Nutrion Health Coach“.
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