Dopo aver letto dei cibi del buonumore della scorsa settimana, oggi voglio parlarvi delle verdure che disintossicano il fegato. La funzionalità epatica interviene in tutte le vie metaboliche, contrastando i ristagni e le condizioni di stasi che sono sempre fonte di malessere per tutti gli organi. In condizioni di normalità fisiologica: conserva al massimo la sua enorme potenzialità metabolica se viene costantemente sollecitato.
Per stimolarlo nel modo corretto, vanno impiegati in modo specifico e personale gli alimenti a seconda delle nostre caratteristiche specifiche, costituzionali e dello stato personale della funzione epatica.
Un fegato in sofferenza determina moltissimi squilibri: per esempio al sistema immunitario, alla digestione in generale, rallenta il metabolismo, aumenta la ritenzione idrica e il tessuto adiposo. È quindi nostro compito sostenerlo e aiutarlo, stimolandolo e drenandolo con le giuste scelte alimentari che ricordate, sono personali e quindi specifiche per ognuno di noi in base a quelle che sono le nostre specifiche caratteristiche e condizioni di partenza.
In linea generale e molto sinteticamente, iniziamo a conoscere alcune verdure che, con le giuste modalità di preparazione e abbinamento con altri alimenti, possono sostenere e agevolare il lavoro del nostro fegato, ovviamente sempre in base alle specifiche caratteristiche ed esigenze di ognuno di noi.
Appartiene alla famiglia delle crucifere. Con le giuste associazioni ad altri alimenti, facilita i processi digestivi e stimola il metabolismo in virtù del suo ottimo contenuto di iodio.
La rucola è depurativa e interviene nella funzione epatica grazie al contenuto di isotiocianati che stimolano la produzione di enzimi che aiutano il fegato ad eliminare le tossine. Contiene anche glucosinolati e flavonoidi che svolgono effetti antiossidanti intervenendo nella riduzione di stati infiammatori. Contiene anche una notevole quantità di vitamina C che rafforza il sistema immunitario.
Questo vegetale è particolarmente utile per il fegato, rene e cuore, svolge un effetto ipocolesterolemizzante e riduce l’azotemia e l’uricemia.
Il cardo è una verdura epatodepurativa che svolge un’azione prevalentemente drenante per il nostro fegato, indubbiamente, lo stimola meno incisivamente e intensamente rispetto al carciofo (di cui parleremo successivamente). Il suo contenuto in rame facilita numerose reazioni della cellula epatica soprattutto quelle che implicano il metabolismo del ferro e le difese immunitarie. Ad esempio, un cardo in pastella fritto in olio extra vergine di oliva, esprimerà al massimo il suo effetto di drenaggio e stimolazione epatica.
I nutrienti principali del carciofo sono senza dubbio la cinarina e il ferro anche se non è indifferente anche il contenuto di inulina. La cinarina è un alcaloide dotato di un’importante azione epatoprotettrice e ipocolesterolemizzante. La sua massima disponibilità si ottiene dal consumo del carciofo crudo o nelle varie forme di cottura in olio, invece, la bollitura, ne fa perdere buona parte.
Il ferro è presente nella percentuale media di 1mg per 100 grammi ma la sua biodisponibiltà varia a seconda della modalità che scegliamo per consumarlo. Ad esempio, un carciofo consumato crudo è senz’altro indicato per drenare il fegato, trifolato è più indicato per stimolarlo leggermente, fritto dorato esplica una stimolazione invece molto energica.
È un alimento molto utile per aiutare a regolarizzare l’attività del fegato soprattutto per il suo contenuto in licopene. Il pomodoro crudo svolge un’azione per lo più di stimolo per il fegato per il suo contenuto in vitamina C, da cotto invece ha più che altro un effetto drenante sul fegato.
Ogni organo parla il suo linguaggio e in una condizione di salute è in armonia con quello di tutti gli altri organi, nostro compito è sostenere e agevolare quest’armonia.
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