Queste frittelle molto particolari hanno conquistato tutti gli abitanti di un’isola grandissima, sicuramente conquisterà anche te e i tuoi ospiti.
Ci sono dei piatti assolutamente eccellenti che certe volte non hanno la pubblicità e la diffusione che meriterebbero. Difficile dire il motivo. Forse perché non sono piatti moderni ed estremamente “instagrammabili”, come spesso si è soliti dire quando si parla delle fotografie di cibo che girano in rete e che ci fanno venire l’acquolina mentre scrolliamo col ditino.
Forse è perché la loro diffusione è sempre minore e per questo non hanno quella eco che meriterebbero molto più di altri piatti virali che ci ritroviamo spesso a dover guardare e saltare. Con pietanze che sono un fiume di calorie, grassi, fritti, zuccheri e proteine che farebbero venire il mal di pancia anche ad un dinosauro, figuriamoci un umano medio.
Oggi vogliamo proprio presentarvi la ricetta di una particolarissima frittella che da decenni ha conquistato un’intera isola, diventando tra quei patrimoni di cui gli abitanti vanno fieri e che i turisti non conoscono. Si parla di un piatto che riesce ad essere contemporaneamente molto semplice nella realizzazione e molto complesso nel gusto.
Una vera e propria avventura quella che promette alle papille gustative di chi si avvicina. Stiamo parlando delle Seadas. Dal nome di potrebbe pensare ad un piatto spagnolo o argentino, ma non è affatto così. Parliamo infatti di una preparazione molto particolare che troviamo nella nostra Sardegna, e che prende il nome da seu, ovvero lo strutto animale che viene utilizzato nell’impasto di questa frittella molto complessa. Ecco cosa vi serve per prepararla a casa:
Ingredienti
Prendete una scodella e metteteci la farina di grano duro dopo averla setacciata per bene, 3/4 dell’acqua che abbiamo a disposizione e il nostro uovo. Dovremo impastare energicamente, con grande forza e attenzione, finché non otteniamo un composto bello denso e compatto. A questo punto incorporiamo anche lo strutto, fondamentale per la ricetta. Fate riposare per 30 minuti con un panno sopra.
In un pentolino mette il resto dell’acqua, il formaggio grattato e la scorza di limone. Otterrete un composto denso, che dovrete poi lasciare riposare su un tagliere, rendendolo sottile come un foglio di pasta frolla. Fate dei dischetti e inseriteli nell’impasto originale tirato sottile, come fossero degli enormi ravioloni.
Friggeteli in abbondante olio finché non diventano belli dorati su entrambi i lati. Serviteli con una passata di miele di castagno. Un fritto dal sapore agrodolce, una sinfonia di gusti naturali che uniscono un’isola speciale come pochi altri piatti al mondo.
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