Ricca di collagene e quindi una piccola soluzione anti age che possiamo trovare ovunque: come mantenere una pelle soda nel quotidiano
Il nostro secolo fa veramente tanta attenzione alla cura per il corpo, ci troviamo in un periodo dove, grazie ai social, la gente è iper-esposta al giudizio di una massa di sconosciuti. Sconosciuti dalla quale però apparentemente ci interessa incredibilmente il giudizio. Per questa forma di gogna pubblica a cui tanti fanno attenzione è diventata quindi una situazione esasperate per la testa di molti.
La modifica del corpo anche passando per la chirurgia è ormai diventata parte del quotidiano. Vediamo gente che si fa ritocchi estremi senza farci venire dubbi di coscienza. o magari anche banalmente giovani uomini e donne che cadono in comportamenti autodistruttivi sia a livello fisico che soprattutto a livello menale, per poter raggiungere ideali infattibili, solo per ricevere l’approvazione della solita massa di sconosciuti.
Un altro elemento a cui si è sempre fatto attenzione sono le rughe. Le donne in generale, ma spesso anche gli uomini, si preoccupano degli inestetismi legati all’età da sempre. La vecchiaia si cerca di ritardarla dal periodo in cui a regnare il mondo era il popolo che ci hanno donato la democrazia. Mille trucchi diversi quando oggi conosciamo segreti che altre culture passate neanche immaginavano.
Una dieta equilibrata e protezione solare possono fare molto di più di tante creme che si mettevano 50 anni fa. C’è un frutto molto acclamato ultimamente, ricco di collagene, che aiuta a raggiungere un livello di purezza della pelle non indifferente. Con un carico proteico speciale che aiuta a mantenere la pelle giovane, parliamo del nanche. Questo frutto va dal giallo all’arancione a seconda di quanto è mature, di forma rotonda e piccola.
Ricco di collagene, abbastanza dolce, anche se un po’ acido, più matura e più peggiora, poiché i punti acide aumentano con il tempo. La sua percentuale di proteine raggiunge il 3,6%, contro l’1,1% della comunissima banana o anche del modesto 0,2% che troviamo nel melone o anche all’interno della comunissima mela. Ed in fine, come se ciò non bastasse, il nanche ha anche molta più vitamina C rispetto a quella contenuta all’interno del mandarino o della guava. Tutto questo secondo gli studi della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti D’America.
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