Il consumo di cibi ultraprocessati non è di certo salutare, soprattutto quando interessa i bambini, per questo il Governo ha attuato delle misure ferree.
Molto spesso sentiamo parlare di come da un’alimentazione salutare sia necessario ridurre il più possibile il consumo di alimenti ultraprocessati. Ma cosa si intende con questo termine? Un alimento ultraprocessato è un alimento che è stato sottoposto a numerosi passaggi di lavorazione industriale.
La materia prima, dunque, è stata trasformata e addizionata con ingredienti o additivi che di certo hanno poco del genuino. E di conseguenza, vanno a incidere negativamente sulla nostra salute.
Pensiamo ad esempio a tutti quei processi che permettono di ottenere la margarina. Un grasso di origine vegetale ma idrogenato, ottenuto con un processo che porta alla formazione di acidi grassi di tipo trans.
Ingredienti di questo tipo vengono poi usati per preparare altri alimenti, ad esempio i cibi pronti, i dolci o i biscotti industriali. Ne consegue un aumento esponenziale nel consumo di cibi ultraprocessati, un problema che interessa molto da vicino il mondo occidentale, compreso il nostro Paese.
E proprio partendo da questo allarme il Governo britannico ha deciso di attuare alcune misure piuttosto ferree, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione dei bambini. In particolare il primo ministro laburista Keir Starmer, che si è da poco insediato al governo, ha deciso di portare avanti due iniziative che erano state congelate dai governi precedenti, proprio in materia di alimentazione.
Stando ai dati raccolti dall’University College di Londra, i bambini britannici nei primi 2 anni di vita ottengono quasi la metà del fabbisogno energetico da cibi ultraprocessati. Percentuale che arriva anche al 59% negli anni successivi.
Per questo il governo ha deciso di rispondere con misure drastiche. A partire dal primo ottobre 2025, per esempio, sarà vietato trasmettere spot pubblicitari di junk food prima delle 21:00. Inoltre si vieterà vietato il marketing per prodotti particolarmente ricchi di grassi, sale e zuccheri.
Sarà vietato aprire fast food nei pressi delle scuole e verranno introdotte nuove tasse specifiche relativamente all’impiego di ingredienti particolarmente dannosi (un esempio è la sugar tax già in vigore). Del piano governativo fa parte anche l’intenzione di introdurre piani formativi sull’alimentazione nelle scuole.
Lo scopo, in generale, è quello di rendere tutti i cittadini più consapevoli in materia di alimentazione salutare. Partendo da quella parte di popolazione che, oltre a subire maggiormente i danni di un’alimentazione sbagliata (i nutrizionisti, per esempio, sconsigliano questi alimenti), potrà dare una svolta alle cose imparando a mangiare in modo più sano.
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