Tracce di pesticidi anche nel vino in bottiglia: sono in pochissimi a superare i test

Il vino in bottiglia contiene pesticidi

Dal test emerge la presenza di pesticidi nei vini in bottiglia: solo in pochi si salvano - buttalapasta.it

Un recente test ha messo in evidenza la presenza di pesticidi nei vini in bottiglia: solamente in pochi si salvano.

Il vino è una delle bevande alcoliche più popolari al mondo, caratterizzato da una storia millenaria e parte della tradizione italiana. La diversità delle tipologie di uva che vengono utilizzate nella sua produzione permettono di poter scegliere tra una vastità di prodotti dal sapore unico, il cui consumo (se moderato) si associa anche a benefici per la salute. Tuttavia, è sempre bene prestare attenzione ai propri acquisti: da una recente indagine, infatti, è emersa la presenza di pesticidi nel vino in bottiglia.

La rivista 60 Millions de Consommateurs si è dedicata allo svolgimento di un test che ha preso in analisi 40 varietà, tra rossi e bianchi, prodotti in alcune delle regioni vinicole più celebri della Francia. Si è proceduto con uno screening dei residui nei diversi vini, tramite il quale è stato possibile identificare oltre 700 molecole e metaboliti di pesticidi.

Pesticidi nel vino in bottiglia, quali sono le varietà incriminate e quali si salvano: i risultati del test

Dall’indagine della rivista francese sono risultati 20 rilevamenti che hanno coinvolto 14 dei vini presi in esame. Ciò significa che un terzo dei prodotti analizzati ha presentato tracce di pesticidi potenzialmente dannosi per la nostra salute. Concentrandosi sulle molecole rintracciate, gli esperti hanno notato come sei di queste appartengono a quattro differenti famiglie, tra le quali tre rientrano nella categoria di sostanze CMR.

Quali sono i risultati del test sui vini

Un terzo dei vini analizzati nell’indagine ha presentato tracce di pesticidi – buttalapasta.it

La sigla indica gli agenti cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione. Gli unici vini a non riportare tracce di pesticidi sono stati quelli biologici. Il merito è delle loro modalità di produzione, che impongono limiti all’utilizzo di sostanze chimiche. I vini indicati come HVE (Haute Valeur Environnementale) hanno, invece, dimostrato discrepanze con la loro certificazione.

Quest’ultima promuove una produzione che rispetti l’ambiente, eppure ciò non assicura l’assenza di pesticidi nei prodotti vinicoli. Entrando nel dettaglio dei risultati del test, le varietà “incriminate” comprendono i vini bianchi della Borgogna che – nonostante la bassa quantità di solfiti – contengono sostanze chimiche (tra cui vi sono le sopracitate CMR) e i vini rossi di Bordeaux, in due dei quali sono stati rintracciati pesticidi.

Ad essi si aggiungono i vini Muscadet, con residui di folpet. Infine, sono stati segnalati i vini Côtes du Rhône, noti per essere prodotti AOC (acronimo che sta per Appellation d’origine contrôlée e indica il rispetto di precisi vincoli di qualità in termini di coltivazione, qualità e raccolta): anche in questo caso è stato rinvenuto folpet.

Parole di Cindy D

Classe 1997, dopo la laurea in Scienze sociali per la globalizzazione ho iniziato a collaborare con diverse redazioni. Appassionata di scrittura da sempre, mi interessano soprattutto i temi sociali e di attualità.

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