L’inchiesta di Bloom sul tonno in scatola contaminato ha rivelato dei dati davvero scioccanti. Ma perché succede tutto questo?
Tutti amano il tonno, per la sua versatilità e l’ampia varietà di piatti che con questo si possono realizzare. Si parte ovviamente dalla pasta che trova nel tonno un fedele alleato per condimenti più variegati da capperi a olive al semplice olio e sale fino al pomodoro con peperoncino. Ci sono poi le insalate che questo alimento sostiene con grande adattabilità ai gusti. Questo delizioso pesce si consuma maggiormente in scatola, anche perché i costi di quello fresco sono esorbitanti e in più perché è molto facile da consumare senza preparazioni lunghissime e che ci portano via tempo in una vita sempre più frenetica.
Nonostante questo da tempo si avanzano dubbi sulla qualità dello stesso che spesso viene criticato anche di fronte a chi ne ha parlato sempre come di un alimento sano. Rosso, a pinne gialle e a penne striate sono tutti uguali o ce ne sono alcuni che rischiano di crearci maggiori problemi di salute. Quello che appare evidente è il fatto di trovarci di fronte a delle contaminazioni che non dobbiamo e possiamo sottovalutare. Anche perché ne potrebbe andare della nostra salute.
Cosa rischiamo quando si parla di contaminazione del tonno in scatola? Il rischio è quella di una presenza un po’ troppo elevata di mercurio contenuto nella scatoletta e questa varia in base ai differenti tipi di tonno che andiamo poi a consumare. Diventa perciò fare attenzione e cercare di informarsi il più possibile in merito.
Sicuramente il più pregiato rimane il tonno rosso che è anche il più costoso, protagonista anche nella cucina giapponese nella preparazione di sushi e sashimi. Vivendo a lungo, però, questa specie può accumulare mercurio davvero in grandi quantità.
Il tonno a pinne gialle è conosciuto per il suo gusto delicato e rappresenta il livello medio di prezzo. Il tonno a penne striate invece è quello largamente utilizzato per i suoi costi ancora minori e che si può utilizzare per quello comune in scatola che mangiamo a casa.
L’esperienza fatta da Bloom ci specifica che, analizzando 148 scatolette di tonno, il 100% dei campioni è risultato contaminato da mercurio con oltre il 57% che superava il tetto massimo di 0.3 mg/kg. Per cercare di limitare l’assunzione di mercurio la scelta più saggia rimane quella di acquistare tonno striato che ha sicuramente livelli di mercurio inferiori agli altri.
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