Spesso si commettono degli errori quando si buttano le bustine utilizzate di tisane, tè e camomilla. Ecco dove gettarle correttamente.
Quando fa freddo non c’è niente di meglio che regalarsi una coccola pomeridiana o serale facendosi una tisana, un tè o una camomilla. Grazie alle pratiche bustine da mettere in infusione, in poco tempo la propria bevanda calda sarà pronta per riscaldare con il suo tepore.
Tuttavia, molto spesso quando si devono buttare le bustine di tisane, tè e camomilla dopo l’uso, si commettono dei gravi errori. Però è molto importante evitarli, facendo bene la raccolta differenziata. Ecco allora dove gettare correttamente i filtri degli infusi dopo averli bevuti.
Quando arriva il freddo, è sempre più comune regalarsi una pausa oppure fare colazione bevendo un infuso caldo: che sia una tisana, un tè o una camomilla poco importa, perché il caldo tepore di questa bevanda, riscalderà il cuore e il corpo in poco tempo. Tuttavia, dopo l’uso, spesso si commettono gravi errori nel gettare le bustine di tisane, tè e camomilla.
Infatti erroneamente si potrebbe pensare che vadano tutte indistintamente gettate nell’umido. In realtà, non sempre sono fatte con composti biodegradabili, quindi alcune di loro dovrebbero essere conferite in altri bidoni. Attualmente la maggior parte delle bustine di tisane, tè e camomilla è fatta di tessuto cartaceo ma alcune aziende utilizzano materiali compostabili, come la fibra di canapa naturale.
Altre bustine contengono invece polipropilene per sigillarle bene e consentirle di non aprirsi nell’acqua bollente. Proprio queste bustine, che contengono componenti plastiche (non biodegradabili), sono al centro del dibattito, dato che sono solo parzialmente compostabili. Per questo occorre fare chiarezza ed essere consapevoli di quello che si fa quando si buttano via dopo l’utilizzo.
Infatti le bustine di canapa o cellulosa si possono conferire nell’umido; tuttavia la spilla di metallo per chiuderle va buttata nel bidone dell’indifferenziato mentre il cartoncino nella carta. Le bustine di tisane, tè e camomilla fatte di garza di seta, si possono buttare nell’organico.
Infine i filtri in plastica vanno buttati nell’indifferenziato perché non sono riciclabili. Dunque bisogna sempre distinguere i materiali di cui sono fatte, per non commettere errori quando si gettano via. E, se proprio non si vogliono buttare, allora si possono riciclare in vario modo, ad esempio si possono usare come fertilizzante naturale per le piante o, ancora, per creare impacchi per lucidare i capelli o per combattere l’acne.
Le bustine delle tisane più profumate, ad esempio alla lavanda, si possono riporre nei cassetti per profumarli o, ancora, per fare dei pediluvi. Insomma, in un’ottica antispreco, si può dare loro una seconda vita prima di buttarle correttamente via nell’immondizia.
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