Di Claudia Perseli | 22 Agosto 2024
Gli esperti consigliano di non consumare uova scadute. Le conseguenze per la salute potrebbero essere piuttosto gravi.
Le uova sono amatissime da grandi e piccini. Possono essere utilizzate per dare vita alle ricette più disparate. Alcune persone amano mangiarle da sole, mentre altre non possono fare a meno di cucinarle con zucchine e patate. Sono talmente versatili da poter creare piatti sempre nuovi. Nonostante questo, si tratta di un alimento che necessita di determinate attenzioni.
Un elemento che non deve mai essere sottovalutato è la data di scadenza. C’è chi, pur di non gettarle nella spazzatura, decide di consumarle anche dopo i tempi consigliati. In realtà, tale azione potrebbe avere serie ripercussioni sulla salute. Bambini e anziani sono le categorie più a rischio. Ecco perché bisognerebbe evitare di farlo.
Consumare uova scadute può comportare un grave rischio: ecco a cosa si può andare incontro
La maggior parte delle persone odia gettare il cibo. Oltre a rappresentare un dispendio economico, questo gesto viene anche visto come un’offesa nei confronti della natura e di coloro che non hanno alimenti a sufficienza. Per tale motivo, a volte, tendono a non prendere in considerazione la data di scadenza. Certi prodotti, in effetti, si mantengono intatti anche a distanza di tempo. Per altri, invece, le cose stanno diversamente.
Le uova, per esempio, sono davvero molto delicate. Non andrebbero mai mangiate dopo la scadenza, soprattutto se crude. Il pericolo principale è rappresentato da una particolare contaminazione batterica. Essa può provocare la salmonella e cioè un’infezione dell’apparato gastro-intestinale. La cottura limita questo rischio per via delle alte temperature. Ad ogni modo, bisogna prestare massima attenzione.
I sintomi della salmonella sono estremamente variabili. A volte, colpiscono la persona con violenza, costringendola a ricorrere alle cure del pronto soccorso. In altri casi, invece, i disturbi possono essere gestiti a casa, sotto lo stretto controllo del medico. Nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e febbre sono tra i sintomi più diffusi. Lo specialista, sulla base alla situazione in atto, può scegliere di prescrivere un antibiotico o di consigliare al paziente di assumere solo probiotici, fermenti lattici e soluzioni idratanti.
La durata della malattia difficilmente supera i sette giorni. I sintomi scompaiono gradualmente, consentendo allo stomaco e all’intestino di recuperare le loro normali funzioni. Per evitare di andare incontro a un’esperienza tanto spiacevole basta consultare sempre la data di scadenza. Inoltre, se il sapore dell’uovo non è buono, si consiglia di gettarlo immediatamente.
Parole di Claudia Perseli
Sono Claudia Perseli, ho una formazione umanistica e amo la scrittura fin da quando ero piccola. La passione per i libri mi ha spinta a ad approfondire questo campo e a scoprire nuove forme di espressione. Mi occupo di gossip, animali, televisione e salute.