Come di consueto, il Salvagente ha analizzato diversi marchi di pasta, ponendo particolare attenzione sulla qualità.
Sembrano esserci dati positivi per quanto riguarda la pasta, da sempre simbolo del Made in Italy. Tuttavia è una questione che è andata a migliorare negli anni, visto che solamente nel 2016, su 31 lotti di pasta analizzati il glifosato era presente in ben 8 marchi. Si è trattato di un dato preoccupante visto che si tratta di un pesticida il quale è stato categorizzato come probabile cancerogeno. Seppure le stime odierne sembrano essere indubbiamente migliorate, in alcuni marchi sono state rilevate alcune tracce.
Per la Iarc dell’Oms e secondo il recente studio pubblicato dall’Istituto Ramazzini di Bologna, all’esposizione di glifosato è associata l’insorgenza di leucemia nei ratti di laboratorio in giovane età. Tuttavia, questo non obbliga la totale assenza all’interno della pasta, ma una limitazione del quantitativo a norma di legge. In media, solo due marchi sono stati posti sotto l’attenzione vista la presenza di questo pesticida all’interno della loro pasta, mentre il quadro generale della valutazione si è basato su un fattore organolettico: consistenza e tenuta della cottura.
Il Salvagente ha valutato ed assaggiato ben 14 mezze maniche di marchi differenti per valutarne la qualità. Uno dei parametri è stato il controllo dell’animella interna che, se troppo bianca dopo i minuti indicati sul pacco significa che non ha terminato il ciclo di cottura, viceversa se assente segnala che la pasta è scotta. A questo si sono aggiunti altri dettagli importanti come la valutazione della durezza, consistenza e collosità. Sebbene tutte abbiano raggiunto risultati sufficienti, qualcuna è stata considerata migliore di altre.
Tra i primi posti troviamo la pasta Rummo, Coop, Barilla al bronzo e Naturasì. I marchi in questione hanno superato in maniera positiva le prove del test, classificandosi tra i produttori che offrono qualità eccelsa. D’altro canto troviamo altre due marche che, seppur passate al test di qualità, sono risultate indubbiamente inferiori delle altre. Con un voto “medio” troviamo le mezze maniche Eurospin e Conad.
Come riportato da Il Salvagente, prima della pubblicazione delle analisi sono state informate due aziende di alcune possibili criticità all’interno dei loro prodotti. Nei lotti analizzati, il glifosato nelle mezze maniche Conad, è risultato pari a 0,012 mg/kg, mentre in quelle Garofalo è stato rilevato 0,070 mg/kg. Non si tratta di dati allarmanti visto che il limite massimo consentito è di 0,010 mg/kg accettato per il bio, ma viste le scoperte degli ultimi anni, si tratta comunque di un’avvisaglia che le aziende non potranno di certo ignorare.
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