Di Leonardo Pasquali | 27 Febbraio 2024
Una grossa catena di supermercati finisce nella bufera, è allarme tra i consumatori. Le linee guida per l’acquisto rimbalzano in rete
Un’indagine portata avanti sotto traccia tra dicembre e gennaio, con oltre 600 confezioni di petto di pollo ispezionate e fotografate. Il quadro generale è abbastanza preoccupante, considerando che la tendenza è stata riscontrata in parecchi punti vendita in giro per l’Italia. Nei supermercati di 11 città, infatti, sono state rinvenute delle misteriose strisce bianche sulla carne; ora finalmente la verità sta venendo a galla e sale l’allerta tra i consumatori.
Si tratta ovviamente di un ‘sintomo’ che testimonia sia la qualità non eccelsa del prodotto che viene venduto sia il fatto che le condizioni all’interno degli allevamenti non sono come vengono raccontate. Sulle etichette, come riporta Essere Animali, si legge: “filiera controllata”, “uso di luce naturale”, “prodotto certificato” e “arricchimenti ambientali per favorire comportamenti naturale” ma la realtà è profondamente diversa. Il fenomeno del white striping è noto ai più da molto tempo, le striature hanno un significato ben preciso.
White striping: le strisce bianche sul petto di pollo, cosa significano
L’indagine di Essere Animali rilanciata da Il Fatto Quotidiano è di quelle che lasciano senza parole; fin troppo spesso mettiamo nel carrello della spesa prodotti di origine animale senza far troppo caso alla qualità o alle lavorazioni che ci sono dietro. Il white striping è un fenomeno abbastanza noto, solo di recente è tornato alla ribalta, soprattutto perché al termine delle ricerche si è potuto constatare come il 90% dei petti di pollo venduti nei supermercati Lidl sia ‘affetto’ da queste strisce bianche.
Un’inchiesta che ha coinvolto numerosi punti vendita, un po’ in tutta Italia, dal nord al sud, con circa 600 campioni ispezionati. Facendo attenzione si notano a occhio nudo delle striature che “corrono parallele alle fibre muscolari della carne”. Ma cosa significano, in parole povere? Testimoniano soprattutto il fatto che i polli sono stati “selezionati geneticamente” per “crescere nel più breve tempo possibile”; in questo caso il grasso ha preso “il posto delle fibre muscolari morte per la mancanza di ossigeno e nutrienti”.
E non si tratta solamente di un ‘fattore estetico’ perché viene modificata soprattutto la consistenza e intaccato l’apporto nutritivo, con una conseguente “riduzione del contenuto di proteine” e un “aumento dei grassi fino al 224%”.
Parole di Leonardo Pasquali