Il Nutri-Score sembra destinato a rivoluzionare il modo di fare la spesa in Italia, almeno per chi è attento a un’alimentazione sana.
La salute va di pari passo con l’alimentazione: è una correlazione che conosciamo da tempo e che è stata confermata anche da diversi studi degli ultimi anni, che hanno puntato a evidenziare in maniera sempre più rigorosa e precisa quali cibi e quali pasti possano fare più male al nostro organismo, soprattutto con un consumo a lungo termine.
L’attenzione dei nutrizionisti, degli atleti e in generale di chi vuole mantenere una buona forma fisica, correlata a un benessere generale psicofisico, è sempre più puntata verso gli zuccheri, i grassi saturi e la quantità di sale, a cui bisogna preferire cibi di origine vegetale, freschi e possibilmente con meno trattamenti chimici e conservanti possibile. Spesso, però, non è semplice per chi non è del settore riconoscere quali alimenti facciano bene e quali no, soprattutto come fare a discriminarli in tutti i loro aspetti essenziali.
Leggere le etichette nutrizionali è il mantra che gli addetti ai lavori ripetono, ma non è sempre facile capire quale acquisto sia migliore di un altro, non in maniera definitiva. Proprio con l’intenzione di aiutare i consumatori in questa scelta è nato il Nutri-Score, un sistema di etichettatura frontale semplificato, che punta a essere il più intuitivo possibile per classificare prodotti che sarebbe meglio limitare e quelli che, invece, possono essere inseriti stabilmente nel proprio regime alimentare.
Il Nutri-Score è stato pensato attraverso l’utilizzo di cinque colori e lettere evidenziate, che restituiscono un parametro totale facilmente comprensibile, come dimostrato dallo studio del Joint Research Centre. L’obiettivo del sistema è confrontare prodotti della stessa categoria: insomma, i consumatori guardano l’etichetta e capiscono quale prodotto privilegiare.
Alla base c’è, di fatto, l’utilizzo di un algoritmo, una formula matematica che pretende di dare un valore certo a un determinato alimento sul mercato rispetto ad altri, e così via. L’impiego del sistema di etichettatura è stata adottata in Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Svizzera, Germania e Lussemburgo, ma la sensazione è che nel prossimo futuro possa allargarsi ulteriormente. Ovviamente, il Nutri-Score ha dei vantaggi di partenza, che sono anche abbastanza intuitivi – il fatto di essere libero da interessi commerciali e di sfruttare le evidenze scientifiche, per esempio -, ma anche degli svantaggi.
Il primo problema è il fatto che non consideri la qualità complessiva del prodotto, bensì i suoi benefici o la sua nocività per la salute. Non valuta neanche la presenza di additivi e neppure la misura della porzione da consumare. Sono limiti da esporre direttamente al consumatore per indurlo ad abitudini corrette nel tempo.
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