Di Cesare Orecchio | 22 Agosto 2024
Si può mangiare una pizza a dieta? È la domanda per eccellenza che attanaglia tutti gli italiani: un modo effettivamente c’è e noi vogliamo svelarvelo!
Per carità, di simboli italiani sparsi nel mondo ne abbiamo a sufficienza: gelato, granita siciliana, pasta fresca e ragù alla bolognese, ma l’unico prodotto che di più andrà a descrivere appieno il nostro essere squisitamente parte del Belpaese è senza dubbio la pizza. Qualcuno ha addirittura voluto affermare che fosse nata a New York, grave conferma di quanto non si sappia studiare sino in fondo la storia. La mamma per eccellenza della pizza venne ideata già nell’Antica Roma, quando con farina, acqua e olio si ricava un impasto semplice da stendere e cuocere sulle pietre roventi.
Ad oggi è certamente quella di stampo napoletano ad aver conquistato milioni di stranieri sia in Italia che al di fuori, basta pensare a tutte le pizzerie aperte a New York, Londra, Manhattan e Parigi da chi in passato ha scelto di fare fortuna altrove, portandosi con sé l’enorme baglio culinario e culturale della propria famiglia. L’accezione perfetta di pizza è ovviamente la Margherita, con salsa di pomodoro preparata rigorosamente fresca, mozzarella fiordilatte o di bufala e foglie di basilico ancora ‘vive‘.
C’è chi vive per la pizza, è un appuntamento fisso al sabato o al venerdì per iniziare il weekend nel migliore dei modi. Eppure, tra chi le definisce addirittura light, chi la demonizza, sorge sempre e comunque la domanda: si può mangiare anche a dieta? Diversi nutrizionisti e dietologi negli anni si sono pronunciati, noi non entreremo nel merito di chi abbia ragione o meno, ma andremo comunque a rispondere alla domanda fatidica.
Mangiare pizza a dieta, sì o no? Un modo c’è e a proporlo non sono i dilettanti
Proprio così, a rispondere meglio al quesito ci hanno pensato gli esperti del sito Lacucinaitaliana, rivista online culinaria da sempre dedita al buon cibo, al buon bere, alle ricette di ogni tipo e alle curiosità a tema. Sul rispondere alla domanda se si possa mangiare pizza a dieta non possiamo entrare nel merito poiché non abbiamo in redazione esperti del settore, tuttavia riportando alcune info utili dal sito sopracitato, è chiaro quanto ancora vi siano false credenze in merito al piatto unico italiano per eccellenza.
Prima di tutto, chiariamo: quante calorie ha una pizza? La risposta è, dipende: logico che una Margherita rispetto a una quattro formaggi o quattro stagioni ne abbia molte meno, considerando quindi anche i condimenti che vengono usati nella preparazione dei vari gusti ad oggi esistenti e conosciuti. Se prendiamo in riferimento la seconda la prima, con aggiunta di gorgonzola, emmental, parmigiano e mozzarella, va da sé considerarla come una bomba calorica. Tuttavia, la rivista afferma che una classica Marinara contenga all’incirca 600, se vi aggiungiamo la mozzarella possiamo arrivare alle 800.
Pertanto se si è a dieta e si stia seguendo un regime alimentare di tipo ipocalorico, mangiarla una volta a settimana nel proprio pasto libero predisposto in qualsiasi dieta professionale, non è affatto una cattiva idea, tantomeno malsana. Esiste poi un trucchetto riportato da Lacucinaitaliana secondo cui poggiando una salvietta assorbente sulla pizza più volte si possa eliminare circa il 14% di grasso(Studio del Georgia-Pacific Health Smart Institute of Atalanta).
Come si evince quindi, non è tanto quanto mangiamo, ma come lo facciamo, perché e le modalità. Rispettare la dieta nell’arco della settimana e concedersi una pizza il sabato non ci farà di certo gettare tutta la fatica al vento, anzi, saremo maggiormente predisposti mentalmente al ‘sacrificio‘ che poi tale non risulta. Se poi vogliamo stilare una sorta di classifica delle pizze più light da prediligere, troviamo al primo posto la Margherita, al secondo la Marinara e al terzo la Vegetariana(come riporta sul sito la rivista). Quindi no panic: godetevi una pizza a settimana e preoccupatevi meno della linea che non si guasterà!
Parole di Cesare Orecchio
Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.