Di Kati Irrente | 2 Febbraio 2024
La prima azienda che produce “farina di grillo” in Italia ha ufficialmente aperto i battenti. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Partiamo subito con una precisazione doverosa, non troverete mai scritta sulla confezione di questo nuovo alimento la dicitura “farina di grillo” perché di fatto non è farina, in quanto non proveniente da sostanze vegetali. Quella che tutti impropriamente chiamano farina di grillo in realtà è polvere di acheta domesticus.
Detto questo, dopo il via libera dell’UE all’uso della farina di grillo e di altri insetti per la produzione di alimenti destinati al consumo umano si sono scatenate tante critiche e i detrattori hanno acceso il fuoco delle polemiche, anche sui social, parlando di grande scandalo.
Ma chi vede lontano percepisce le grandi possibilità commerciali di tale prodotto, e anche i vantaggi nello sfamare le persone sul pianeta che diventano sempre di più, con prodotti proteici alternativi a quelli a cui si è stati abituati finora. Che hanno tra l’altro un impatto ambientale enorme.
Un esempio? Un kg di farina di grillo si ottiene con 5 litri di acqua e 1,2 kg di mangime, mentre per avere un kg di carne bovina ci vogliono 15 mila litri di acqua e otto kg di mangime. Ma dove sorge la prima azienda italiana di farina di grillo, cioè di polvere di acheta domesticus? E quanto costa? Scopriamolo di seguito.
Come cambierà l’alimentazione con la polvere di grillo
A produrre in Italia, prima su tutto il territorio nazionale, la polvere di grillo è l’azienda marchigiana Nutrinsect, che ha i suoi laboratori, stabilimento e uffici a Montecassiano, in provincia di Macerata. L’azienda segue l’intera filiera, dalla nascita dei grilli al loro allevamento fino alla produzione della polvere degli insetti essiccati.
Si prevede che la produzione in questo stabilimento sia al momento di una tonnellata al mese. Quanto costerà la farina di grillo? La risposta l’ha data Jose Cianni, fondatore e ceo di Nutrinsect: 60 euro al chilo.
Attenzione però, la polvere di acheta domesticus non si usa tal quale. Va sempre aggiunta a qualche altro tipo di farina.Quindi per fare le ricette con farina di grillo occorre aggiungerla in una quantità che varia tra il 5 e il 15% del peso totale del prodotto, come indicato dall’Unione Europea.
Di certo le potenzialità della polvere di acheta domesticus sono evidenti. Può essere utilissima per rendere più proteici gli alimenti e diventare una valida alternativa ai cibi conosciuti finora. Anche se ci sono delle controindicazioni della farina di grillo che tutti dovrebbero conoscere prima di introdurla nella propria alimentazione quotidiana.
Parole di Kati Irrente
Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.