Di Anna Di Donato | 4 Marzo 2024
Se non li hai mai assaggiati, c’è sempre occasione di farlo. Ecco i piatti più strani e gustosi della tradizione italiana.
L’Italia è uno dei Paesi più conosciuti al mondo per la sua arte culinaria. Il cibo, infatti, rappresenta a livello internazionale qualcosa che va molto oltre la sopravvivenza.
Ogni pasto diventa l’occasione per poter creare qualcosa di magico con le persone che si amano, ma allo stesso tempo è anche un forte connettore per persone completamente estranee. Il cibo riesce a creare connessioni, a rendere più informale anche occasioni formali, diventando un elemento comune, che porta piacere e gioia nelle nostre tavole. L’Italia è così ricca di tradizioni culinarie, che ogni regione ha la propria. In verità, ogni singola città e paese ha una sua storia e una sua tradizione specifica, per quanto riguarda il cibo.
I piatti tipici e rivisitati sono talmente tanti, che se ne perde il conto. Ve ne sono alcuni, però, che vale assolutamente la pena provare almeno una volta nella vita. In particolar modo, questi sono dei piatti davvero strani, ma buonissimi che appartengono alla nostra tradizione.
La tradizione in cucina: ecco i piatti più strani, che non puoi assolutamente perdere
Ci sono dei piatti tipici della tradizione italiana, che molto probabilmente non tutti conoscono, ma che vale assolutamente la pena provare.
Uno dei piatti più strani in assoluto della nostra tradizione è il casu frazigu(conosciuto da tutti come casu marzu). Si tratta di un piatto, che è noto anche come formaggio con i vermi. Come possiamo capire dal nome, è un prodotto agroalimentare tipico della Sardegna e ciò che caratterizza questo formaggio è la presenza di piccole larve della mosca casearia. Proprio queste larve, rendono il pecorino sardo cremoso e dal sapore intenso.
Un altro prodotto tipico davvero strano, stavolta proveniente da Firenze, è il lampredotto. Questa è una pietanza inusuale, che viene preparata con l’abomaso, ovvero uno dei quattro stomaci del bovino, che viene cotto per lungo tempo e a cui vengono aggiunti pomodoro, cipolla, sedano e prezzemolo.
Sempre proveniente dalla tradizione fiorentina, va ricordato il cibreo. Si tratta di una zuppa, che viene preparata con creste e fegatini di pollo oppure di gallo. Al suo interno, per di più, si possono trovare anche i testicoli del gallo, noti come fagioli o granelli. Un altro cibo tradizionale, ma alquanto strano, proviene dalla Sicilia: un’antica ricetta chiamata meusa.
Questa pietanza prevede che gli scarti del vitello siano bolliti e soffritti, per poi essere usati per farcire un panino. In ultimo, tra i cibi più strani della tradizione italiana, c’è il lattume, ossia un prodotto tipico della Sicilia e della Sardegna, ottenuto dalla lavorazione della sacca del liquido seminale del tonno o della ricciola. Lo si può mangiare fritto o cotto alla griglia, oppure come condimento per la pasta.
Parole di Anna Di Donato