Il riso, in Italia, è considerato una vera e propria eccellenza, a partire dalla fase produttiva fino ad arrivare alla preparazione dei risotti.
Nel nostro Paese sono moltissime le ricette che si preparano a base di riso, dalle insalate fredde perfette per l’estate, fino ad arrivare al risotto. O meglio: ai risotti. Quest’ultimo si può preparare con decine di condimenti diversi e proprio per questo è uno dei piatti più versatili della nostra cucina.
Preparare un risotto, però, per alcuni potrebbe costituire una sfida. In alcuni casi potrebbe risultare troppo colloso, in altri troppo asciutto, oppure troppo al dente o troppo cotto. Il risultato finale, insomma, può dipendere da alcuni fattori.
Fattori che abbiamo deciso di esporre qui di seguito. L’idea è infatti quella di fornirvi una guida il più completa possibile su come preparare il risotto perfetto, partendo dalla scelta del riso, passando per la tostatura e giungendo infine alla mantecatura.
Un risotto che si rispetti, innanzitutto, deve risultare ben cremoso. A tal fine bisogna scegliere la giusta tipologia di riso tra le tante disponibili in commercio. Le opzioni migliori sono il vialone nano oppure il carnaroli, entrambi ricchi di amido (che è proprio quello che va a creare la cremina!).
Quando iniziamo a preparare il risotto, la prima cosa da fare è tostare il riso, senza grassi. Questo procedimento permette di tirare fuori tutti gli aromi del riso, nonché di renderlo più resistente alla cottura. Creando una sorta di pellicola che sigilla l’esterno del chicco, infatti, la tostatura ci permetterà di ottenere un risotto ben cotto ma mai colloso.
Quando il riso risulta caldo al tocco significa che è giunto il momento di sfumarlo con del vino, oppure con del brodo. Il vino, in particolare, servirà a conferire al piatto un tocco di acidità, che è fondamentale per il bilanciamento dei sapori, soprattutto quando si parla di risotti in bianco. In quelli al pomodoro, infatti, la stessa acidità sarà conferita direttamente dal sugo.
A questo punto, però, potrebbe sorgere spontanea una domanda: se devo tostare il riso a secco, come faccio col soffritto? In alcune preparazioni (ad esempio nel risotto alla milanese con l’ossobuco) è prevista la presenza di soffritto. Basterà aggiungerlo dopo averlo cotto a parte, subito dopo aver tostato il riso.
Passiamo poi alla cottura: essa dovrà avvenire preferibilmente in un tegame alto, ma senza usare il coperchio. Inoltre l’aggiunta del brodo (di carne o vegetale) andrà fatta poco per volta, controllando che sia sempre bollente. Ciò ci permetterà di ottenere una cottura uniforme, senza troppi sbalzi di temperatura.
Il risotto ha un tempo di preparazione piuttosto lungo, ma la buona notizia è che dobbiamo mescolarlo il meno possibile, lasciandogli il tempo di assorbire i liquidi in autonomia. Una volta giunto a cottura, dobbiamo mantecarlo. Spegniamo il fuoco e attendiamo qualche secondo, poi aggiungiamo parmigiano grattugiato e burro, mescolando il tutto.
Per un risotto coi fiocchi controlliamo che non sia troppo asciutto. Il riso dovrà risultare all’onda, cioè abbastanza liquido da fare una sorta di onda nel momento in cui lo saltiamo nella pentola. Serviamolo dunque su un piatto piano, facendo allargare il riso su tutta la superficie. Con questi suggerimenti, mangiare un ottimo risotto sarà tanto facile quanto soddisfacente!
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