Novità importante per la salute: un ingrediente di uso comune in cucina può contribuire a sconfiggere il cancro.
La lotta al cancro è un obiettivo che la scienza da molto tempo porta avanti con tenacia e costanza. La ricerca fa di anno in anno passi in avanti in questa direzione. Tra i nuovi studi che vedono aumentare le prospettive di cura e migliorare la risposta dell’organismo umano per contrastare la proliferazione delle cellule tumorali ce n’è uno che offre spunti davvero interessanti.
Si tratta di uno studio condotto dall’Istituto Humanitas: una scoperta inattesa che potrebbe rivelarsi un’importantissima arma contro le malattie neoplastiche. Protagonista è un ingrediente estremamente comune in cucina, anzi indispensabile per molte preparazioni. Scopriamo di cosa si tratta.
Un aiuto per contrastare il cancro può arrivare in particolare dal sale di cucina. La scoperta scientifica che apre nuove possibilità di cura per il cancro è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Immunology ed è frutto dello studio dei ricercatori dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano.
Gli scienziati hanno constatato infatti che il cloruro di sodio se somministrato prima dell’infusione delle terapie cellulari nei pazienti produce un risveglio del sistema immunitario potenziandone quindi la risposta contro le cellule tumorali. Anni di studi hanno portato a questa constatazione e quindi a questa scoperta che potrebbe risultare davvero molto utile nella lotta al cancro.
Non si tratta ovviamente di inserire il sale in dosi massicce nell’alimentazione. L’uso del cloruro di sodio è riservato, in quantità specifiche, alla preparazione di innovativi trattamenti immunoterapici. Può effettivamente svolgere un ruolo di supporto di grande importanza e rafforzare l’attività antitumorale. Nelle nuove terapie i linfociti vengono prelevati e modificati in modo da consentire loro di riconoscere meglio le cellule tumorali e poterle aggredire quando vengono infusi nel paziente.
È stato sperimentato che somministrando il cloruro di sodio (quello contenuto nel comune sale da cucina) nei linfociti T in coltura prima dell’infusione nell’organismo umano essi stessi sono attivati e aumenta fattivamente l’azione terapeutica. La scoperta deve essere confermata da ulteriori e approfonditi studi clinici e se ci fosse effettivamente una conferma positiva, il sale andrebbe perciò a costituire un importantissimo elemento di supporto.
Inoltre si tratta di un ingrediente accessibile e economico anche per il campo medico che andrebbe ad aggiungersi e ad affiancare le citochine e i metaboliti che vengono già usati. Sarebbe una combinazione vincente. Questa inaspettata scoperta aiuta a comprendere meglio il ruolo del metabolismo nella riprogrammazione del sistema immunitario e si pone come una strategia che oltre ad essere innovativa è anche sostenibile.
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