Di Karola Sicali | 27 Aprile 2023
No, non dirmi che scoli ancora l’acqua della pasta nel lavello! Non sai i danni che questa “semplice” azione può provocare: ecco quale rischio si corre.
E dopo aver fatto bollire l’acqua, aver aggiunto il sale, versato il formato di pasta che più ci piace e aspettato pazientemente che si cuocia al dente, tendiamo a fare poi un’azione semplicissima che però può costarci molto ma molto caro. Se si facesse un sondaggio, infatti, almeno nove persone su dieci risponderebbero di scolare l’acqua di cottura della pasta proprio nel lavello.
Si tratta, insomma, di una sorta di regola casalinga non scritta che governa la nostra cucina, una di quelle abitudini tramandate di generazione in generazione che tuttavia è molto più rischiosa di quanto si possa in realtà immaginare. Le tubature, infatti, sono molto delicate, motivo per cui non si dovrebbe buttare indistintamente tutto quello che ci capita a tiro in cucina.
Motivo per cui, ad esempio, non si dovrebbero nemmeno gettare mai e poi mai i fondi di caffè. Gli idraulici, infatti, non hanno dubbi: è una delle cause più comuni di ostruzione del lavandino della cucina. Ma non sono di certo i soli. Anche la pasta, per quanto buona, nasconde delle insidie non da poco. Ma quali sono?
Mai più acqua di cottura della pasta nel lavello: alla scoperta di uno dei rischi impensabili
Partiamo da una premessa fondamentale: nel caso in cui cadessero solo due tre fusilli o rigatoni, non è un problema insormontabile. Il problema si pone se la quantità dovesse essere eccessiva. In questi casi, infatti, sia il riso che la pasta possono essere nemici giurati del nostro lavello.
A contatto con l’acqua sia il riso che la pasta aumentano il loro volume e il rischio è che possano intasare i tubi proprio per le loro dimensioni. Ma non finisce qui. Nel caso della pasta, infatti, si nasconde anche un’altra insidia. Proprio perché viene realizzata con la farina, la pasta mescolata con l’acqua può diventare appiccicosa, formando una spessa patina difficile da rimuovere dai tubi che finisce così con l’intasarli, intrappolando anche altre cose che si buttano nel lavello. Insomma, non proprio il massimo.
Magari, potresti riutilizzarla per il tuo giardino visto che la bella stagione è ufficialmente arrivata. L’acqua di cottura della pasta, ma anche del riso e delle verdure, se non è salata, infatti, è perfetta per annaffiare le piante o magari l’orto, rendendolo rigoglioso!
Parole di Karola Sicali
Appassionata da sempre di politica, cultura e società, dopo la laurea magistrale in lingue per la cooperazione internazionale e un master in giornalismo col Corriere della Sera, ho deciso di fare della mia passione un lavoro, mettendo nero su bianco tutti i principali eventi internazionali e fatti di cronaca.