I consumatori hanno un altro pericolo a cui prestare attenzione, sono stati trovati pesticidi e acrilammide nelle cialde per il caffè.
Sappiamo cosa portiamo in tavola? Considerando il gran numero di richiami alimentari e di avvisi inerenti pesticidi e altri pericoli per la salute il dubbio viene. Bisognerebbe consultare quotidianamente le comunicazioni del Ministero della Salute e dei produttori.
I test sui prodotti alimentari rivelano spesso inquietanti verità. La salute dei consumatori è sotto attacco da più fronti e non sempre si è a conoscenza del pericolo. Potremmo avere in dispensa o nel frigorifero prodotti ritirati dal mercato per la presenza di salmonella, Escherichia coli, Listeria, frammenti di plastica oppure potremmo mangiare frutta e verdura con pesticidi.
Consapevoli dei rischi dobbiamo fare attenzione alle comunicazioni del Ministero della Salute e conoscere i risultati delle analisi portate avanti da associazioni di consumatori come Altroconsumo in Italia o dei test effettuati in altre nazioni. Ad esempio, una recente indagine tedesca ha rivelato come le cialde per il caffè contengano sostanze nocive. Sono stati presi in esame 21 prodotti di cui sei con certificazione biologica, alcuni dei quali venduti anche in Italia con prezzi tra i 9 e i 24 centesimi.
Il test ha voluto rilevare la presenza di acrilammide – presunta sostanza cancerogena – pesticidi, oli minerali, ocratossina A e furani/metilfurani che causano danni al fegato. Altre caratteristiche analizzate la purezza del caffè, l’odore e il gusto nonché la trasparenza delle catene di approvvigionamento e le condizioni di coltivazione. I risultati hanno riportato un punteggio buono solo per una cialda, quella venduta da LIDL, linea biologica Fairglobe.
In ogni altra cialda del caffè, invece, sono state rilevate preoccupanti tracce di glifosato, dell’insetticida tossico per le api acetamiprid e del fungicida ciproconazolo, non approvato nell’Unione Europea. Parliamo di tracce ma la presenza c’è e riguarda principalmente tre agenti particolarmente discutibili – ha sottolineato Oko-Test. Nello specifico, poi, quasi tre quarti delle cialde usano più della metà dei valori indicativi UE di acrilammide per il caffè tostato.
In due casi viene superato il benchmark. Livelli aumentati di furani e metilfurani complicano ulteriormente il quadro generale. Parliamo di composti che possono causare danni epatici e hanno anche potenziali effetti cancerogeni se assunti in quantità elevate. Nomi noti bocciati dal test Lavazza e le cialde in vendita da Penny e Aldi. Infine, pessimi risultati anche in relazione alla trasparenza della catena di approvvigionamento. Solo 4 prodotti su 21 forniscono chiare e complete informazioni.
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