Salumi in frigorifero: come conservarli correttamente per evitare la muffa

Come conservare i salumi in frigorifero

Salumi, come conservarli al meglio in frigo per evitare che vadano a male - buttalapasta.it

Sai come conservare nella maniera migliore ottimale i salumi in frigo per evitare che ammuffiscano? Ecco come conviene fare.

In campo gastronomico i salumi non hanno bisogno, come si suol dire, di particolari presentazioni. Acquistabili dal salumiere o al supermercato, da affettare o già pronti in vaschetta, ogni regione italiana ha le sue specialità: dal salame Milano o Napoli alla ‘nduja calabrese, passando per i prosciutti Parma e San Daniele.

Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Altrettanto noto è il fatto che stiamo parlando di prodotti eterogenei che non sempre seguono le stesse regole per la conservazione. Resta il fatto che i salumi, soprattutto quando il taglio è fresco, sono particolarmente soggetti al deperimento. È dunque fondamentale capire come conservarli al meglio per evitare la formazione della muffa.

Come conservare correttamente i salumi in frigorifero

Normalmente per evitare che i salumi di deteriorino li conserviamo nel frigorifero. Può succedere però che nel giro di poco tempo il prodotto subisca gli effetti di un processo di ossidazione che facendo proliferare i batteri lo rende di fatto immangiabile. Ecco allora come prolungare la vita dei nostri salumi per non dovercene liberare prima del previsto.

Regole per la corretta conservazione dei salumi in frigo

È un peccato che questo bel capocollo faccia la muffa, non trovate? – buttalapasta.it

Il primo fattore da considerare per una corretta conservazione dei salumi è quello della temperatura. In linea generale è consigliata una temperatura tra i 2 e 4 °C per conservare i salumi freschi o cotti. Anche la disposizione degli alimenti in frigo non è da trascurare. I salumi andranno infatti riposti nel ripiano più basso dove tende a scendere l’aria fredda, più densa, o negli appositi spazi di cui sono dotati i frigoriferi più moderni. 

Gli affettati – più delicati – andranno consumati entro cinque giorni. Attenzione anche al tipo di insaccati: quelli più morbidi – come la ‘nduja o il ciauscolo marchigiano – deperiscono rapidamente. Invece altri, tipo il salame Milano, resistono anche un paio di settimane. In questo caso sarà sufficiente spuntare la prima parte del salame, quella che potrebbe essersi rovinata.

Venendo al capitolo contenitori, la conservazione dei salami affettati o in tranci deve avvenire all’interno di contenitori ermetici. Oppure potremo conservarli nella loro confezione, avvolti in carta stagnola o in pellicola una volta aperti. Potremo usare anche la carta da forno per foderare il salume prima di avvolgerlo con l’alluminio. In questo modo, mantenendo la giusta umidità,  eviteremo che si secchi. 

Un altro metodo molto efficace per dare lunga vita ai salumi è la tecnica del sottovuoto, in grado di ridurre al minimo il contatto con l’ossigeno e di evitare perciò che il prodotto si ossidi e si irrancidisca. Un salume conservato sottovuoto può durare dai due ai sei mesi (la resistenza si accresce in funzione della stagionatura). Quando lo avremo aperto dovremo però stare attenti a consumarlo nel giro di cinque o sei giorni. 

Parole di Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Mi appassionano anche la geopolitica e le tematiche ambientali.

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