Salmonella nel pollo, uno su due è positivo alle analisi ed è un rischio per la salute

Carne pollo

Salmonella nel pollo, uno su due è positivo alle analisi ed è un rischio per la salute - buttalapasta.it

C’è un potenziale pericolo diffuso che riguarda la salmonella nel pollo. A svelarlo sono delle osservazioni compiute in laboratorio.

Salmonella nel pollo, la filiera produttiva odierna dovrebbe avere il compito di proteggere noi consumatori da qualsiasi tipo di rischio. Salvo imprevisti particolari che possono sempre accadere. Ed invece la situazione non sembra affatto essere così buona. Infatti, stando a quanto riporta un report proveniente dalla Francia, c’è proprio da stare inquieti sulla salubrità della carne di pollo. Delle rilevazioni compiute in laboratorio su alcuni campioni di pollame hanno rivelato dati che spaventano in merito alla contaminazione da patogeni come Salmonella, Campylobacter e Clostridioides difficile.

E va detto che si registra addirittura una leggera diminuzione delle contaminazioni. Ma la situazione resta preoccupante, in particolare se si confrontano i dati con quelli provenienti dall’Italia. Nel 2022, la Direzione Generale per l’Alimentazione (DGAL) francese ha condotto un ampio monitoraggio sulla carne di pollo, analizzando vari tagli sia con che senza pelle. I risultati hanno mostrato che circa lo 0,9% dei campioni presentava Salmonella, mentre il tasso di contaminazione da Campylobacter si attestava a un allarmante 49,2%. Ed il 0,9% dei campioni è risultato positivo per Clostridioides difficile. I prodotti con pelle hanno mostrato una maggiore incidenza di contaminazione.

Come eliminare la salmonella dal pollo?

Uno dei dati più rilevanti emersi dallo studio è l’andamento stagionale della contaminazione da Campylobacter, che tende a diminuire nei mesi invernali. In particolare, il 28% delle cotolette e il 31% delle cosce di pollo analizzate contenevano livelli di contaminazione inferiori a 10 unità formanti colonia per grammo (CFU/g). Tuttavia, un paio di campioni hanno superato la soglia critica di 1.000 CFU/g, evidenziando quindi la necessità di una continua vigilanza.

A livello europeo non ci sono limiti specifici per la presenza di Campylobacter o Clostridioides difficile nella carne di pollo fresca. Le normative attuali riguardano principalmente due varianti di Salmonella. Ma a partire dal gennaio 2025 sono stati introdotti dei nuovi e più stringenti criteri igienici per il Campylobacter. Però anche con così tanti sforzi, la contaminazione rimane un problema significativo, con oltre 1.192 campioni positivi su 2.425 analizzati.

Pollo supermercato

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Se la Francia mostra segnali di miglioramento, la situazione in Italia appare decisamente più allarmante. Un’indagine condotta nel 2022 ha rivelato che quasi un terzo dei 24 campioni di carne di pollo fresca analizzati presentava Salmonella, con particolare attenzione al ceppo Salmonella infantis, noto per la sua resistenza agli antibiotici. Questo ceppo ha mostrato una resistenza dell’53% all’ampicillina in Italia, rispetto a una media europea del 17%.

Come fare per limitare i rischi

Tra i marchi coinvolti in questa problematica figurano alcuni nomi noti come Conad, Aia, Coop Origine, Esselunga, In’s e Carrefour. La contaminazione non risparmia nemmeno i prodotti più diffusi. E la legislazione italiana non prevede il ritiro automatico della carne fresca contaminata. Ci si limita ad apporre un avviso sull’etichetta che consiglia di consumare il prodotto previa cottura. Però questa misura è stata ritenuta insufficiente dagli esperti, che chiedono interventi più incisivi per proteggere i consumatori.

Per tutelarsi da potenziali contaminazioni, vanno intraprese alcune pratiche di sicurezza in cucina. In questo senso sottoporre la carne di pollo a cottura a temperature adeguate è irrinunciabile. Per eliminare i patogeni e prestare attenzione per evitare contaminazioni incrociate, servono almeno 70° per 5-6 minuti consecutivi. Così facendo ogni batterio e virus eventualmente presente nella carne si dissolve.

cosciotti pollo

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E servono poi utensili e superfici separate, senza che vadano usati quelli per la carne con altri alimenti e viceversa. È di aiuto pure optare per carne proveniente da allevamenti che rispettano elevati standard di biosicurezza, preferibilmente da filiere certificate. Solo così si può stare più al sicuro. Nelle ultime ore è emerso anche un richiamo alimentare da Coop che interessa molti consumatori.

Parole di Salvatore Lavino

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