Salmone contaminato, la scoperta inquietante: “Etichette di scadenza staccate con l’asciugacapelli”

Emerge un retroscena terribile che riguarda anche il suicidio di un dipendente, in relazione alla questione del salmone contaminato emersa negli ultimi giorni.

Salmone contaminato, c’è una inchiesta in corso che sta indagando su degli illeciti gravi che sarebbero stati commessi in dei punti vendita. E che fanno riferimento a delle violazioni del tutto contrarie a quello che è l’obbligo di tutelare a tutti i costi l’incolumità dei consumatori. In particolare si cerca di fare luce su delle possibili manipolazioni di unità di salmone affumicato confezionato, in base anche ad una testimonianza di un dipendente. Come riportato dal quotidiano “Il Fatto Quotidiano” e prima ancora da “Il Resto del Carlino”, ora si indaga per fare luce sulla controversa vicenda.

La testimonianza in particolare si trova al centro delle attenzioni degli inquirenti. A parlare è un ex dipendente di una azienda ittica, che stando a quanto riportato dai due quotidiani, adesso sarebbe sotto inchiesta. Le parole di questa persona fanno seguito alla situazione che ha visto una donna finire in coma a Bologna dopo avere mangiato del salmone affumicato che si è scoperto essere contaminato da Listeria. Il dipendente in questione poi non è più in vita, essendosi tolto la vita. A parlare è sua moglie.

Salmone contaminato, il testimone si è tolto la vita

L’uomo, quando era ancora in vita, aveva svelato che lui ed i suoi colleghi erano costretti a cambiare le date di scadenza sulle confezioni di salmone affumicato. La ditta a carico della quale questa indagine sta andando avanti ha sede ad Ancona ed il suo legale rappresentante è sottoposto a richiesta di rinvio a giudizio. Le accuse in ballo sono importanti, tra queste spiccano lesioni colpose gravi e messa in commercio di sostanze alimentari nocive.

Le dichiarazioni del testimone poi suicida a settembre 2022 facevano riferimento ad una pratica ben precisa per compiere l’illecito. Come riferito dai quotidiani sopra citati, pare che si provvedesse a staccare le vecchie etichette con l’asciugacapelli, in modo da eliminare ogni traccia relativa all’identificare le vere date di confezionamento. Veniva poi apposte etichette fasulle, con date ed indicazioni temporali più recenti, per compiere quello che è un illecito alimentare bello e buono in totale sfregio del rispetto e della salute dei consumatori.

Al testimone scomodo era stato detto che questa pratica era legittima grazie ad alcuni accordi. La moglie di quest’ultimo però, raggiunta dalla stampa, conferma che suo marito nutriva dei forti dubbi in proposito. Il fatto poi che il salmone ora sia risultato contaminato da Listeria lascia presagire che ci possa essere un collegamento diretto proprio in relazione a questa pratica.

Il caso terribile

I quotidiani riferiscono che il dipendente in questione avrebbe iniziato a produrre delle prove sulla pratica illegale di cambio di etichettatura, con alla fine un acceso dibattito avuto con alcuni suoi superiori. Dal 2019 al 2024 ci sono stati ventidue casi di contaminazioni da Listeria con anche cinque vittime.

E soggetti deboli, con sistema immunitario non forte quanto quello di un adulto in salute, come bambini, anziani e persone malate, possono cadere preda di conseguenza anche fatali, in caso di assunzione di alimenti contaminati.

La moglie della vittima ora è intenzionata ad andare fino in fondo a questa vicenda. Suo marito perse il lavoro e si suicidò nel 2022, con infiniti sensi di colpa. Ora l’intenzione è quella di scoperchiare un vaso di Pandora dal contenuto orribile e di dimostrare le pressioni subite dall’uomo. Oltre ovviamente che di volere fare giustizia. Proprio di recente hanno avuto luogo dei casi di Listeria che hanno portato alla emanazione di richiami alimentari.