L'elisir di lunga vita ce l'hai in dispensa, i risultati del nuovo studio americano sull'olio di oliva sono sorprendenti

Nuove ricerche confermano che l'olio di oliva è una alimento prezioso per la salute umana, ecco i risultati del nuovo studio americano condotti da Anne-Julie Tessier dell'Università di Harward.

Risultati del nuovo studio americano sull'olio di oliva, qui usato per condire una ciotola di insalata

Risultati del nuovo studio americano sull'olio di oliva 27072024 buttalapasta.it

I risultati del nuovo studio americano sull’olio di oliva confermano che è un alimento che fa bene alla salute. Mon a caso fa parte della dieta mediterranea che è famosa per essere una delle migliori in assoluto per quanto riguarda i benefici sulla salute.

Introdurre l’olio d’oliva nella dieta quotidiana potrebbe aiutare a ridurre il rischio di malattie legate alla demenza e ai disturbi del pensiero o della memoria che influenzano in modo negativo le attività quotidiane di una persona.

Poiché molti paesi si trovano ad affrontare un aumento dei casi di morbo di Alzheimer e di altre forme di demenza, lo studio offre la speranza che fattori legati allo stile di vita sano possano aiutare a prevenire o rallentare la progressione di queste patologie.

Quali sono i risultati del nuovo studio americano sull’olio di oliva

La dottoressa Anne-Julie Tessier ha esposto le conclusioni della ricerca svolta con il suo team presso l’Università di Harvard all’incontro annuale dell’American Society for Nutrition di Boston. Lo studio rafforza le linee guida dietetiche che raccomandano di usare l’olio d’oliva nell’alimentazione di ogni giorno. Non solo per supportare la salute del cuore ma anche per mantenere più giovane il cervello.

donna versa olio di oliva su insalata in una ciotola

Olio di oliva, gli studi confermano che fa bene alla salute – buttalapasta.it

“Optare per l’olio d’oliva invece di grassi come la margarina o condimenti come la maionese industriale è una scelta che può ridurre il rischio di demenza fatale”, ha sostenuto la ricercatrice. Cosa mangiare a cena a dieta fa quindi la differenza.

In effetti questo dato che per gli italiani sembra un’ovvietà ha scatenato un certo interesse negli Stati Uniti. Qui il cibo spazzatura dilaga e i rischi legati all’obesità sono molto gravi nella popolazione tanto che l’Alzheimer colpisce circa 5,7 milioni di americani.

Lo studio è il primo a indagare la relazione tra dieta e morte correlata alla demenza. Gli scienziati hanno analizzato questionari dietetici e registri di morte raccolti da più di 90.000 americani nel corso di trent’anni. Durante i quali 4.749 partecipanti allo studio sono morti di demenza.

L’olio di oliva fa bene al cuore ma anche al cervello

I risultati hanno indicato che le persone che consumavano più di mezzo cucchiaio di olio d’oliva al giorno avevano un rischio inferiore del 28% di morire di demenza rispetto a coloro che non lo consumavano mai o raramente. Inoltre, la sostituzione di un solo cucchiaino di margarina e maionese con la quantità equivalente di olio d’oliva al giorno per condire le insalate sfiziose, ad esempio è stata associata a un rischio inferiore dell’8-14% di morire di demenza.

Vari tipi di olio di oliva

Vari tipi di olio di oliva – buttalapasta.it

Tuttavia, Tessier ha osservato che la relazione tra olio d’oliva e rischio di mortalità per demenza in questo studio era indipendente dalla qualità complessiva della dieta. “Alcuni composti antiossidanti presenti nell’olio d’oliva possono attraversare la barriera emato-encefalica, avendo potenzialmente un effetto diretto sul cervello”, ha affermato Tessier. “È anche possibile che l’olio d’oliva abbia un effetto indiretto sulla salute del cervello, favorendo la salute cardiovascolare”.

Studi precedenti hanno collegato una maggiore assunzione di olio d’oliva con un minor rischio di malattie cardiache. È stato anche dimostrato che l’inclusione dell’olio d’oliva come parte di un modello tipico della dieta mediterranea aiuta a proteggere dal declino cognitivo.

Infine Tessier ha avvertito che la ricerca è osservativa e non dimostra che l’olio d’oliva sia la causa diretta del ridotto rischio di demenza fatale. Sarebbero necessari ulteriori studi randomizzati e controllati per confermare gli effetti. E per determinare la quantità ottimale di olio d’oliva da consumare per ottenere questi benefici. Nel complesso, quindi, lo studio è in linea con le raccomandazioni dietetiche e rafforza l’evidenza che l’uso di olio d’oliva è preferibile per un’alimentazione sana.

Parole di Kati Irrente

Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.

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