Di Kati Irrente | 31 Agosto 2023
Guardare determinate immagini che raffigurano un certo cibo in particolare potrebbe portarvi a ingrassare. Ecco quali sono i motivi.
Che i sensi umani siano gli strumenti con cui raccogliamo gli stimoli che ci arrivano dal mondo esterno per poi elaborarli e metterli in connessione tra di loro è cosa ben nota. Si annusa un odore e si percepisce se un cibo è buono da mangiare oppure se è andato a male o se la pizza che sta cuocendo nel forno si sta bruciando.
Allo stesso modo guardando una mela ammuffita capiamo subito che il suo posto è nella raccolta dell’umido e non nel cesto insieme all’altra frutta. Ma vi siete mai chiesti perché guardare determinate immagini scatena in voi un desiderio incontrollabile? Ci risponde la scienza, perché un team universitario della Milano-Bicocca ha fatto una scoperta molto interessante.
Ecco perché quando guardate il cibo vi viene voglia di mangiarlo
Parlando di cibo, i risultati di uno studio italiano realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università Milano-Bicocca a proposito di obesità e i meccanismi cerebrali che sono a essa connessi sono stati molto chiari. Alla vista di alcune immagini il cervello reagisce in un determinato modo.
Lo sappiamo che il cervello reagisce agli stimoli visivi e se si tratta di immagini di cibi appetitosi fa scattare il desiderio di mangiare. Lo studio ha dimostrato proprio questo. Le persone che guardano dei cibi all’apparenza succulenti, che contengono tanti grassi o zuccheri, sono portate a mangiare di più perché assecondano il desiderio di mangiare stimolato dal cervello.
Ma come funziona tale meccanismo che mette in relazione immagini, desiderio di mangiare e obesità? Lo spiega il ricercatore Francantonio Devoto a capo del team coordinato dal professor Eraldo Paulesu del dipartimento di Psicologia dell’Università Bicocca di Milano che stanno lavorando a nuove strategie per contrastare l’obesità lavorando sulla modulazione cerebrale.
In sostanza, nelle persone obese scatta una reazione molto forte all’interno del cervello quando guardano un cibo particolarmente appetitoso e questo porta all’irrefrenabile desiderio di mangiarlo subito.
Focus della ricerca è stata l’area tegmentale ventrale (VTA), una zona del cervello che è in stretta correlazione con i processi motivazionali di ogni individuo e che nei soggetti obesi ha più connessioni con il giro fusiforme che è stimolato dalle immagini del cibo. Mentre ha meno connessioni con il giro frontale inferiore sinistro che invece ha funzioni inibitorie.
Ecco perché chi soffre di obesità non riesce a frenarsi. È chiaro che questa importante scoperta apre nuove possibilità nel trattamento dei pazienti obesi tramite tecniche di neuromodulazione cerebrale non invasiva.
Parole di Kati Irrente
Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.