Il natale porta con sé diverse tradizioni: tra queste rientra l’intramontabile usanza del latte e biscotti.
Ogni anno in tutto il mondo, il Natale porta con sé attimi di gioia in famiglia, accompagnati da diverse usanze volte a rendere magico questo momento tanto atteso da grandi e piccini. E come ogni tradizione che si rispetti, vede diverse varianti in base alle proprie origini.
Si passa dalla Campania, dove la pastiera napoletana è un must delle festività natalizie. Diverse famiglie la preparano insieme come momento di condivisione: pesante come un macigno, ma talmente buona che non è difficile finirla anche se a stomaco pieno.
Scendendo ancora più in basso, troviamo la Sardegna, dove il Natale si celebra con dolci fritti come le chiacchiere (frittelle croccanti) e le frittelle di riso. Risalendo al nord, nella bella Liguria, troviamo l’intramontabile pandolce: il dolce tipico ligure – anch’esso un macigno – preparato con canditi e uvetta secca. Insomma, ogni luogo ha una tradizione, ma quella dei biscotti sembra mettere d’accordo tutti.
Pensando alle tradizioni natalizie italiane, non è facile arrivare alla conclusione che alla fine, noi, siamo abbastanza sobri. Basti pensare alla Catalogna, che da anni vede come protagonista il ‘Caga Tió’, termine ctalano che indica letteralmente ‘fai la cacca’.
La tradizione consiste in un tronco di legno vuoto, decorato con una faccia sorridente e vestito con un berretto rosso. Nei giorni precedenti il Natale, i bambini gli danno da mangiare (generalmente dolci o frutta). Poi, il 24 dicembre, il tronco viene ‘battuto’ dai bambini con bastoni mentre cantano una canzone tradizionale che incita il tronco a ‘fare la cacca’ e a regalare dolci e piccoli regali.
In Italia, per fortuna, niente cacca. Ma un cosa che sembra accomunare tutti, è la tradizione di lasciare i biscotti a Babbo Natale. In molti paesi questi vengono accompagnati dal latte o altre bevande. In Italia, per esempio, nelle zone alpine lasciano il vin brûlé con i biscotti per riscaldare Babbo Natale.
Questa tradizione è ormai comune in tutto l’Occidente, anche se cambia a seconda dei luoghi, con varianti nei biscotti e negli ingredienti. Le sue origini sono molto antiche e si intrecciano con la mitologia nordica, legate a diverse leggende.
La più appoggiata sembra avere radici in Olanda, dove la figura di Sinterklaas, ovvero San Nicola, protettore dei bambini e dei più bisognosi, porta doni ai piccoli del villaggio.
Secondo la leggenda, San Nicola si ferma a osservare l’effetto dei regali sui bambini e, nell’ultima casa che visita, trova i bambini già addormentati. I piccoli, nonostante la stanchezza, hanno lasciato per lui biscotti e latte alla finestra, per ristorarsi dopo il lungo viaggio.
Sebbene l’usanza sia nata in Europa, è negli Stati Uniti che ha preso piede, diffondendosi in Italia solo con il boom economico. Ad oggi, nonostante i tempi siano cambiati, milioni di bambini in tutto il mondo lasciano ancora biscotti sul tavolo attendendo con ansia l’arrivo di Babbo Natale.
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