Di Paola Saija | 1 Gennaio 2025
Il cioccolato di Dubai continua ad affermarsi e ad acquisire popolarità, ma siamo sicuri che è tutto ora quello che luccica? Una ricerca toglie ogni dubbio.
Quanti di voi hanno mai sentito parlare del cioccolato di Dubai? Per chi non sapesse di cosa stiamo per parlarvi, sappiate che si tratta un dolce di lusso che viene prodotto negli Emirati Arabi. Nello specifico, il fondatore ha inventato delle barrette ripiene note con il nome “Fix Dessert Chocolatier”.
Il ripieno che rende il dolce così buono è realizzato con kadaifi tostato, ovveri fili molto sottili di pasta, tahina, ossia pasta di sesamo, crema di pistacchio e pistacchio tritato. Tutti questi ingredienti uniti hanno dato vita ad un prodotto che si è, ormai diffuso in tutto il mondo.
Il cioccolato di Dubai, siamo sicuri che sia il massimo?
Su TikTok il prodotto ha raggiunto una certa fama e in men che non si dica si è molto diffuso in Europa. Ovviamente è bene sottolineare che prodotti che si avvicinano molto all’originale sono realizzati anche in Turchia e si possono trovare online o nei negozi fisici. Attenzione, però, c’è da porsi una domanda: è tutto oro quello che luccica? In merito è stata condotta un’indagine e oggi ne parleremo ampiamente, l’obiettivo è quello di capire cosa è emerso.
L’ufficio statale per la supervisione della qualità della sicurezza dei prodotti in commercio, ovvero il CVUA di Stoccarda, in collaborazione con le sedi di Sigmangen e Friburgo hanno preso in esame per condurre l’indagine 8 campioni dell’ormai celebre cioccolato di Dubai, l’alimento proveniva dalla Turchia e dagli Emirati Arabi Uniti.
I prodotti sono stati confrontati e avevano delle caratteristiche molto simili, ovvero il cioccolato decorato e poi i ripieni di fragola, nocciola o il tradizionale pistacchio. A questo punto, è lecito domandarsi: cosa è emerso dallo studio? I test condotti hanno fatto emergere alcuni aspetti negativi che riguardano dei pericolosi contaminanti presenti. Prima di proseguire non perderti cosa è venuto fuori da un test condotto sulle insalate in busta.
Quali sono i contaminanti che sono stati scoperti all’interno del noto cioccolato?
Nello specifico, si tratta di 3-MCPD e esteri glicidilici, che sono contenuti in 6 degli 8 prodotti presi in esame durante l’indagine. È bene sottolineare che quest’ultimi si formano durante la raffinazione di oli e grassi vegetali, per chi non lo sapesse si tratta di prodotti che vengono trattati con frequenza, quando vengono realizzati dolci. Non è finita perché alcuni campioni, più nello specifico 5 su 8, superavano i limiti massimi che l’UE ha stabilito, dunque, i prodotti rientrerebbero fra quelli non sicuri per il consumo.
Le analisi hanno anche evidenziato la presenza di coloranti che non sono stati dichiarati e che pare si trovino nelle decorazioni e nel ripieno. In questo caso, sono 7 su 8 i campioni in cui è stata trovata la presenza di coloranti azoici, come ad esempio E 124 azorubina ed E 129 rosso allura AC. Queste due sostanze sono note perché potrebbero impattare sull’attenzione e sull’attività dei bambini. Ragion per cui la legge stabilisce che qualora ci fosse la presenza deve essere necessariamente sottolineato. In merito, però, non è presente la dicitura: “Può compromettere l’attività e l’attenzione dei bambini”.
Le altre scoperte emerse durante l’indagine
Non è ancora finita perché erano presenti anche dei coloranti sintetici, dunque, potrebbe esservi inganno per i consumatori perché si crede possa esservi maggiore quantità di fragole o pistacchio. Inoltre, è stata anche trovata la presenza di aflatossina B1, ossia micotossine ritenute molto pericolose. Non possiamo non sottolineare infine ciò che è stato scoperto durante l’indagine condotta dal CVUA di Stoccarda, ovvero la presenza di sesamo, è un allergene alimentare che può causare problemi a soggetti allergici. Purtroppo, però, la presenza dell’ingrediente non è stata assolutamente riportata nelle etichette.
Chi si è occupato del test sconsiglia a chi non può consumare il sesamo di mangiare il cioccolato di Dubai. Infine, non possiamo non rispondere alla fatidica domanda: il cioccolato di Dubai è vero cioccolato? Spiace, deludervi, ma anche in questo caso le aspettative verranno un po’ deluse. La ragione? In 5 campioni su 8 il burro di cacao è stato sostituito da diversi oli.
Parole di Paola Saija