Anche con il colesterolo alto si possono mangiare i salumi: la notizia fa felici i golosi ma bisogna rispettare alcune regole fondamentali.
Il colesterolo alto è una condizione che, se non seguita, può portare a conseguenze serie per la salute, ecco perché una delle prime azioni di contrasto è quella di cambiare il regime alimentare. Spesso però, attorno al consumo di alcuni alimenti, si sviluppano teorie e preconcetti e si rischia di fare molta confusione. Un noto stereotipo riguarda proprio il consumo di salumi, che si dice sia vietato a chi soffre di ipercolesterolemia.
In realtà le cose non sono mai tutte bianche o tutte nere, e per rimanere in salute senza rinunce esistono delle strategie efficaci. Fondamentale è informarsi correttamente al fine di non provocare ancora più danni. In questo articolo approfondiamo sul consumo di salumi in caso di ipercolesterolemia.
Grazie alla diffusione delle informazioni sui principi nutrizionali, oggi tutti sanno che alcuni alimenti contengono più colesterolo di altri, ma bisogna anche ricordare che questo tipo di grasso viene prodotto in primis dal fegato e solamente in parte viene assunto tramite il cibo. Assodato questo fatto, è chiaro che il colesterolo si trovi maggiormente nelle carni, nei formaggi, nel pesce e nei latticini piuttosto che nelle verdure o nella frutta.
Per rimanere in forma, però, l’organismo ha bisogno di tutte le sostanze e solitamente eliminare dalla tavola alcuni gruppi di alimenti non è salutare e anzi può rivelarsi ancora più deleterio. In caso di colesterolo alto, ovviamente, il primo passo da fare è quello di parlare col proprio medico: questi attuerà insieme al suo paziente un piano terapeutico (non necessariamente farmacologico) in modo da tenere a bada i livelli dei grassi nel sangue. Solitamente si agisce in primis sull’alimentazione, e altre strategie vengono adottate in base al singolo caso.
In generale, anche chi soffre di ipercolesterolemia può concedersi ogni tanto qualche fetta di salume, a patto che osservi alcune regole. La prima è quella di preferirne alcuni piuttosto che altri. Quelli da evitare sono la mortadella e i vari tipi di salame. Inoltre si deve anche togliere il grasso visibile dalla fetta che vogliamo mettere nel piatto.
Ma fortunatamente la nostra tradizione alimentare ci mette a disposizione numerose varianti, infatti esistono anche salumi che potremmo definire “leggeri“, e tra questi troviamo:
Dunque c’è ampia scelta e non è necessario fare troppi sacrifici. Altro fattore fondamentale, però, è di scegliere i suddetti salumi assicurandosi che siano di ottima qualità e che in etichetta abbiano indicati bene i valori dei grassi. Meglio evitare i prodotti con aggiunta di glutammato o con troppi ingredienti, perché significa che sono ultra-processati e quindi sono poco salutari a prescindere.
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