L’alimentazione è fondamentale per la propria salute. Per questo, è stata promossa una dieta che mira al benessere del cervello: di cosa si tratta.
L’importanza della dieta per il benessere generale e per definire la propria salute non è una novità, ma un’evidenza scientifica che molti ricercatori hanno più volte rimarcato. In realtà, basterebbe solo sottolineare tutte le patologie che hanno come principali fattori di rischio l’alimentazione e il poco sport effettuato.
Spesso le ricadute sono anche per il sistema nervoso e per il corretto funzionamento del cervello e delle attività cerebrali. Ogni abitudine scorretta può avere ricadute proprio a quel livello, soprattutto se protratta nel tempo e in determinati momenti della giornata. A dimostrarlo per l’ennesima volta è un nuovo studio, che ha indicato proprio come le preferenze alimentari possano avere conseguenze positive e negative sulla materia grigia e la sua fisiologia.
La ricerca in questione è stata pubblicata su Nature ed è stata coordinata da Jianfeng Feng dell’Università di Warwick. Per prima cosa, gli studiosi hanno valutato e confrontato le scelte a tavola di 181.990 partecipanti. Poi si è passati a un’analisi più ampia che ha compreso lo stato fisico generale, la funzione cognitiva, i biomarcatori metabolici del sangue, le immagini del cervello dopo gli esami strumentali e la predisposizione genetica.
Ovviamente, lo studio serve anche a valutare tutte le abitudini che fanno bene al cervello, e quindi lo stile di vita che bisogna mantenere per far sì di prevenire un gran numero di disturbi e patologie, ma anche i primi segnali di degenerazione.
È emerso che i partecipanti che prediligevano un’alimentazione equilibrata e variavano il più possibile gli alimenti, pur effettuando delle scelte sane, presentavano dei parametri decisamente migliori, e quindi un miglior benessere psico-neurologico, che si traduceva in un miglior funzionamento del cervello e della materia grigia, ma anche in dati migliori riguardo le funzioni cognitive. Risultati migliori anche in chi era molto attento all’alimentazione, ma non cambiava spesso piatti e ingredienti nei propri pasti.
Lo studio sottolineava anche in più occasioni che bisognava cambiare le proprie abitudini, abbassando il quantitativo di grassi saturi e zuccheri semplici. E occhio ai fattori genetici: ovviamente hanno un peso non indifferente, ma non possono essere un alibi per lasciarsi andare e peggiorare la situazione nel tempo o anticipando l’arrivo di diverse patologie cerebrali
Infine, è stato indicato come la dieta mediterranea sia la scelta migliore, preferendo porzioni di verdura e frutta, carni bianche e pesce. Bisogna evitare, invece, cibi pro-infiammatori e alcol, probabilmente i principali nemici del cervello e delle sue funzioni essenziali.
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