Di Isabella Insolia | 7 Dicembre 2024
Le frittelle di baccalà sono uno dei piatti tipici tra gli antipasti di Natale. Prima di friggere è importante fare una cosa fondamentale per non rovinare tutto.
Tra le pietanze più gustose alle quali è impossibile rinunciare ci sono le frittelle di baccalà, si tratta di bocconcini di pesce fritto gustosissimi, ottimi non solo come secondi piatti ma anche come antipasti durante i giorni di festa. In tantissime case sono un piatto tipico della tradizione della Vigilia di Natale.
Il baccalà fritto in pastella è tra i piatti più gustosi e saporiti che ci possano essere, nonostante sia tradizionale nel periodo natalizio, è ottimo da mangiare anche nel resto dell’anno. La ricette prende spunto dalla cucina ligure, il cui nome originale è frisceu de baccalà (che viene pronunciato friscioeu de baccalà), dove il vero re è il merluzzo essiccato.
In Liguria, ma non solo, è facile trovare queste frittelle di pesce calde in tutte le friggitorie che si rispettino, visto che è tra i finger food più amati del cibo da strada. È un tipo di frittelle che possono essere realizzate sia con il lievito che senza lievito, in base al proprio gusto personale. Tuttavia, prima di iniziare a prepararle è importante non dimenticarsi di fare un passaggio fondamentale.
Frittelle di baccalà, attenzione a non rovinare tutto: il passaggio da fare
Gli appassionati di cucina sanno molto bene che il baccalà viene realizzato attraverso il processo di salagione del merluzzo, che in sostanza è tra i metodi di conservazione del cibo più antichi e famosi al mondo. Permette di avere carni morbide e saporite. Tuttavia, è assolutamente sbagliato prendere un pezzo di baccalà e friggerlo direttamente.
Questo perché sarà salatissimo, tranne nel caso in cui non lo si acquisti già dissalato. Dunque, per evitare sorprese spiacevoli il suggerimento è quello di lasciare ammorbidire i filetti di pesce per almeno 48 ore in acqua, in questo modo il sale verrà eliminato quasi del tutto. È molto importante anche ricordarsi di cambiare l’acqua più volte durante il giorno.
Poi c’è da aggiungere che i tempi di bagnatura variano dalla grandezza del pesce, così come dai gusti personali di ogni persona: più tempo il pesce rimane a bagno e meno sarà salato. Una volta fatto questo procedimento, non resta che tagliare il baccalà a pezzetti, passarlo in una pastella a base di farina, uovo, acqua, erbe aromatiche ed, eventualmente, lievito in polvere.
Parole di Isabella Insolia
Classe 1993. Ha una laurea magistrale in Studi Politici e Internazionali e un Master in Comunicazione. Offre una lente d’ingrandimento sulla società attraverso uno sguardo sulla società: dall’economia alla politica, senza tralasciare il gossip. Ama il cinema e la musica, arti che hanno sempre sciolto quesiti latenti.