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Fatti di Cucina

Prezzi alle stelle, qui la gente risponde boicottando la spesa: supermercati deserti

Per contrastare i prezzi alle stelle c’è una risposta che sa di rivoluzione. La protesta di tantissimi sembra stia fornendo l’effetto sperato.

Prezzi alle stelle, il carovita si fa sentire ovunque. Ed è così da ormai tre anni. La vita media, in quanto a costi da sostenere sia per i beni di prima necessità che per quelli accessori, costa di più. Hanno avuto luogo aumenti in praticamente qualsiasi ambito. Dai carburanti alle assicurazioni, passando per gli abbonamenti on demand. Ed ovviamente anche la spesa che facciamo ogni giorno ci ha rimesso, e noi con essa.

 

Negli ultimi giorni, la Croazia ha visto un’ondata di indignazione popolare senza precedenti, con i cittadini che hanno deciso di avviare un boicottaggio contro i supermercati e i punti di vendita a causa dell’aumento insostenibile dei prezzi. Il 24 gennaio, i dati hanno evidenziato una drastica diminuzione del 43% nel numero di scontrini emessi rispetto alla settimana precedente, mentre la spesa complessiva è scesa del 53%. Questo segnale forte ha messo in evidenza il malcontento crescente tra la popolazione, colpita da un costo della vita sempre più elevato.

Prezzi alle stelle, la protesta delle persone

Il movimento di protesta è stato lanciato dall’associazione per la difesa dei consumatori “Halo, Inspektore”, che ha utilizzato i social media per mobilitare le masse. Negli ultimi tre anni, i prezzi degli alimenti in Croazia hanno subito un aumento del 34%, con alcuni beni di prima necessità che hanno addirittura raddoppiato il loro valore. A dicembre, il Paese ha registrato un tasso di inflazione del 4,5%, uno dei più alti nell’Unione Europea, specialmente tra quelli che utilizzano l’euro.

La protesta ha ottenuto un’ampia adesione, coinvolgendo non solo i cittadini, ma anche sindacati e associazioni di consumatori. Anche il Ministro dell’Economia, Marko Primorac, ha voluto dare un segnale di sostegno, astenendosi dallo shopping in segno di solidarietà. In risposta a questa mobilitazione, il governo ha annunciato misure immediate, introducendo dei tetti ai prezzi per circa settanta prodotti alimentari essenziali, come pane e pasta.

Prezzi alle stelle, la protesta delle persone – buttalapasta.it

La scintilla accesa in Croazia ha trovato eco anche nei Paesi limitrofi. A partire dal 31 gennaio, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Slovenia hanno organizzato proteste analoghe, riscontrando un buon livello di partecipazione. In Montenegro, le vendite nelle catene di supermercati hanno subito un crollo del 56,1%, mentre in altri Stati si è registrato un significativo calo del numero di clienti. Anche in Romania, il politico Calin Georgescu ha lanciato un invito al boicottaggio, programmato per il 10 febbraio, come risposta all’aumento dei costi.

In Croazia è fronte comune

Il boicottaggio non si è concluso il 24 gennaio. L’associazione “Halo, Inspektore” ha dato vita a un secondo boicottaggio, chiamato “Veliki Bojkot”, che ha coinvolto diverse grandi catene e prodotti specifici, come Coca-Cola e alcuni detergenti. Questo secondo movimento, che ha avuto luogo fino al 5 febbraio, mirava ad intensificare la pressione sulle aziende e sul governo. Anche alcune cassiere hanno mostrato solidarietà rallentando le operazioni di pagamento, a testimonianza di un’unità crescente tra i lavoratori e i consumatori.

Di fronte a questa mobilitazione, il governo croato ha reagito. Dopo un incontro con i rappresentanti del commercio, è stato annunciato un nuovo elenco di beni a prezzo calmierato, che si aggiunge a quello già previsto per prodotti come latte, olio e carne. Ed altri prodotti del supermercato.

In Croazia è fronte comune – buttalapasta.it

Nel frattempo, anche in Serbia è partita una campagna simile, con l’organizzazione Efektiva che denuncia l’alto costo dei prodotti locali rispetto a quelli esteri. In Bosnia-Erzegovina, il ministro del Commercio ha difeso il diritto dei cittadini a prezzi equi, appoggiando il boicottaggio come una forma legittima di protesta. In questo contesto, l’area balcanica sta manifestando una crescente mobilitazione contro l’aumento dei costi della vita.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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