La tipica specialità ligure nella sua versione perfetta: ecco come fare la focaccia genovese, ricca di storia e di bontà.
Prodotto tipico della gastronomia ligure, la focaccia genovese è rinomata e la si mangia sia come antipasto che come rustico per un pasto veloce. C’è chi la mangia anche a colazione da inzuppare nel latte o nel cappuccino e come snack spezzafame o per l’aperitivo solitamente viene accompagnata da un bicchiere di vino bianco.
Si presenta con un’altezza di circa 1 cm e un colore ambrato o dorato. L’alveolatura interna è ben visibile e marcata e ha la particolarità che prima dell’ultima lievitazione viene spennellata con un’emulsione a base di olio, acqua e sale grosso. Le origini di questa focaccia sono molto antiche. Si pensa che arrivi addirittura dall’età dei fenici, ma si sa per certo che nel Medioevo veniva abitualmente preparata. Inizialmente senza lievito, la sua forma lievitata è stata solo un’aggiunta successiva.
Secondo Fiorenzo Toso, linguista moderno e autore del “Piccolo dizionario ligure“, la focaccia genovese appare per la prima volta in un documento scritto nel 1300. Ecco come preparare questa squisitezza antica e sempre attuale, che piace a tutti anche dopo molti secoli.
Fragrante e saporita, si realizza con un impasto molto semplice, da fare a mano, non c’è neanche bisogno dell’impastatrice. Bisogna solo aver la pazienza di attendere i giusti tempi di lievitazione e il risultato sarà fenomenale. Ovviamente la focaccia genovese può essere farcita a piacere con salumi e formaggi.
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