Di Cesare Orecchio | 12 Settembre 2024
Le mille proprietà della pietra ollare, un materiale antico che può cambiare notevolmente il concetto di cucina salutare: scopriamole tutte!
Se ad oggi possiamo cucinare in pentole, padelle, ma anche griglie e piastre di ultima generazione, in tempi antichi le cose non stavano di certo così. Ovviamente materiali come ad esempio la ghisa non sono nuovi in campo culinario, ma è innegabile che l’evoluzione tecnologica abbia in qualche modo permesso e concesso a tutti di poter preparare le pietanze più disparate. Elettrodomestici unici e all’avanguardia, ma anche utensili adibiti ad un unico scopo. Ma come si faceva in passato?
Sicuramente le classiche cotture su pietra erano per la maggiore, considerando la possibilità di reperirle in natura, lavarle e riutilizzarle ogni qualvolta se ne avesse la possibilità. Un metodo antico di cottura prevede proprio la pietra ollare, composta da una sostanza in grado di mantenere nel lungo termine la temperatura, senza bruciare le pietanze richiedendo persino poco condimento. Tutti dovremmo avere almeno una pentola in pietra ollare in casa e i vantaggi sono tantissimi!
Pietra ollare, proprietà e usi in cucina: procurati una pentola e vedrai che preparazioni
Come detto poc’anzi, alcuni metodi di cottura antichi hanno faticato a morire, specialmente e soprattutto per le tradizioni di ogni singolo paese così come regione. Portando avanti alcune tecniche sino ai giorni nostri possiamo riscoprire cotture uniche, molto più salutari in termini di leggerezza e rispetto della materia. Se le cotture in pietra forse ad oggi potrebbero risultare decisamente troppo antiche, l’uso di pentole e padelle in pietra ollare può rappresentare il giusto compromesso tra tradizione e modernità.
La pietra ollare veniva usata principalmente dai valtellinesi, ma troviamo il suo uso anche nella Valchiavenna. Altro non è che una roccia composta da talco, che riscaldata mantiene nel tempo la sua temperatura senza il rischio di bruciare gli alimenti. Il sapore dei cibi cotti su questo materiale tende ad essere più delicato, meno forte e più omogeneo al palato, inoltre garantendo una cottura più lenta che non andrà a fare attaccare il cibo, essendo aderente, potremo usare molto meno olio, burro o altro grasso.
L’utensile più famoso in assoluto è il lavècc, conosciuto anche come lavezzo e altro non è che un tegame più o meno largo e più o meno alto, con un fondo abbastanza spesso che non altera i sapori degli alimenti rispetto a un acciaio, un ottone o un rame. Come già detto, prevedendo cotture lente, è perfetto per preparare stufati, brasati, ragù alla bolognese o napoletano, ma anche carni e pesci in umido. La pietra ollare oggi viene usata anche per realizzare le classiche piastre da servire in tavola, cuocendo direttamente con i commensali le pietanze scelte.
Possono essere riscaldate in forno, sul fuoco o in fornelli appositi a seconda delle direttive della casa di produzione, non c’è il rischio che il cibo bruci e al di sopra potremo abbrustolire carne di vitello, di manzo, di agnello ma anche filetti di orata, salmone, tonno o altri pesci piatti. Insomma, non vi resta che procurarvi una di queste pentole per un’esperienza di gusto unica!
Parole di Cesare Orecchio
Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.