Il mondo delle piante spontanee commestibili è molto vasto. Infatti esistono tantissime erbe spontanee commestibili che a prima vista possono sembrare delle semplici erbacce e che invece si trasformano in ottimi ingredienti per le nostre ricette. Andiamo a scoprire le più comuni piante selvatiche commestibili, con le foto per riconoscerle e i metodi per cucinarle.
Con le erbe di campo la nostra alimentazione si arricchisce di genuinità. L’importante è sapere se sono commestibili o no, ecco allora che questa piccola guida alle piante selvatiche e alle ricette per usarle ottimamente in cucina si rivela molto utile!
Premessa fondamentale: raccogliete le erbe spontanee commestibili solo in luoghi incontaminati, lontani dai bordi delle strade e in generale fuori dalla città. Imparare a usare le erbe selvatiche e le piante spontanee ci avvicina alla natura e arricchisce la nostra tavola di sapori e colori!
La borragine è una delle piante spontanee commestibili più riconoscibile grazie ai splendidi fiori blu-viola e dalla fine peluria che la ricopre. Di questa pianta si possono usare i fiori e le foglie in cucina, per preparare ottime frittate, ma anche per fare zuppe o insalate.
I semi di borragine invece servono per fare un olio ricco di acido linolenico che ha benefici anche per la pelle. La ricetta che vi proponiamo è quella dei ravioli con la borragine, un primo piatto dal gusto delicato e unico, ottimo da preparare nelle occasioni speciali!
La pianta selvatica della malva è completamente commestibile. Si usa come erba medicinale grazie alle sue proprietà calmanti e lenitive, è antinfiammatoria, diuretica, emolliente e lassativa. In cucina si usano i suoi fiori dal caratteristico colore per realizzare tisane benefiche. Ad esempio l’infuso si prepara con una manciata di fiori e foglie (fresche o essiccate) poste in acqua fredda e fatte riposare per una notte prima di filtrare e bere.
Ma noi vi consigliamo una ricetta speciale da fare con la malva: la zuppa di fiori, da preparare anche con le margherite, oppure con fiordaliso, calendula, borragine oppure ortica bianca, se preferite.
La pianta del tarassaco è preziosa, di lei si possono mangiare sia i fiori che le foglie, dando così sapore e colore a frittate, insalate miste o primi piatti. I fiori del tarassaco (noto anche con il nome dente di leone o soffione) sono di un colore giallo intenso si possono preparare anche in pastella e quindi friggere.
Questa pianta officinale spontanea è ricca di proteine e vitamine A, C, E ed ha anche un ottimo contenuto di sali minerali (ferro, potassio, calcio, sodio). Tra le ricette vi consigliamo di provare il risotto al tarassaco, in cui si usano le foglie giovani, prelevate prima della completa fioritura (dopo diventano un po’ amare).
Una delle più famose piante spontanee commestibili è l’ortica. Già tristemente nota perché irritante, è in realtà una delle erbe più buone da usare in cucina. Inoltre ha moltissime proprietà benefiche, oltre a un alto contenuto di vitamina A e C ed una notevole quantità di ferro e vari altri sali minerali.
In cucina l’ortica può essere usata come ingrediente per fare la sfoglia della pasta, per arricchire zuppe di verdure o frittate. Oppure per fare degli straordinari gnocchi di ortica, di cui vi diamo la ricetta. Ma ricordate di usare solo le foglie più tenere e le cime giovani della pianta (e indossate i guanti per evitare irritazioni alla pelle!).
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