Perché si ha voglia di dolce anche dopo un'abbuffata? La spiegazione sta tutta qui

perché non si rifiuta il dolce

Nessuno rifiuta il dolce anche dopo un pranzo abbondante - Buttalapasta.it

C’è sempre spazio per il dessert nello stomaco! Anche dopo un pasto abbondante, il dolce non si rifiuta mai. Perché succede questo?

Vi siete mai chiesti perché anche dopo un pasto molto abbondante, come quelli tipici dei matrimoni o del Natale, pur sentendosi sazi, difficilmente si riesce a rinunciare al dolce? Nonostante lo stomaco sia saturo di cibo, infatti, lo spazio per il dessert sembra sempre esserci. La gola, e il fatto che i dolci piacciano praticamente a tutti, è ovviamente la principale causa di ciò.

Esistono però anche altri meccanismi psicologici e fisici alla causa del fenomeno. E per capire se ci sono motivi scientifici al fatto che non si rifiuta mai il dolce sono stati condotti anche degli studi. Vediamo in particolare che cosa hanno scoperto i ricercatori in merito. Partiamo con uno studio condotto dagli studiosi del dipartimento di Scienze della Nutrizione della Pennsylvania State University.

Cosa dicono gli studi sullo ‘stomaco del dessert’

Secondo i ricercatori del dipartimento di Scienze della Nutrizione della Pennsylvania State University, in alcuni casi il motivo che ci fa credere di avere ancora un po’ di spazio nello stomaco per il dessert è il fatto che quello spazio ci sia veramente, anche se si ha la sensazione che la capienza sia arrivata al limite. Questo meccanismo, che invoglia a mangiare il dolce nonostante non si sia più affamati, si chiama “sazietà sensoriale specifica.

Esso è stato introdotto per la prima volta nel 1956 dal neurofisiologo francese Jacques Le Magnen. Si tratta di un limite selettivo che il corpo umano usa per indurre le persone a non mangiare sempre gli stessi cibi ma a variare, così da avere un’alimentazione più equilibrata.

cosa dice la scienza sul fatto che non si rifiuta il dolce

Sono stati condotti degli studi che spiegano questo fenomeno – Buttalapasta.it

Barbara Rolls spiegò questo meccanismo. La ricercatrice effettuò con un team di studiosi una ricerca su un gruppo di volontari. Le persone dovettero valutare il gradimento di otto diversi alimenti assaggiandone un po’ di ciascuno, con tempistiche differenti. Mangiarono il primo piatto fino ad essere sazi, infatti ne mangiarono una grande quantità. A seguire mangiarono le altre pietanze ed espressero un giudizio su ognuno.

Dopo una pausa, poco tempo dopo il pasto, i volontari dovettero assaggiare di nuovo le otto pietanze e giudicarle. Qui i ricercatori hanno riscontrato un calo di godimento del cibo. Questo ha spinto i ricercatori a dedurre che si possa mangiare un cibo fino a sentirsi scoppiare, ma a non rinunciare comunque ad altri se questi risultano disponibili. A portare a non voler più mangiare, spesso è il declino di piacere che un cibo da, che è specifico per quello e non trasversale. Quindi se l’appetito per un alimento cala non è detto che quello per un altro con caratteristiche completamente differenti non rimanga alto. Il fatto che ci sia sempre spazio per il dolce, quindi, dipende dalla radicale differenza di questo rispetto alle portate precedenti.

Cosa dice un altro studio

Questa teoria è stata confermata anche da ricerche successive, che hanno aggiunto un tassello ulteriore, scoprendo che il cibo, andando avanti con il pasto, non solo diventerebbe per chi mangia meno gustoso, ma assumerebbe anche un aspetto e un odore meno allettanti. Questo spinge spesso a smettere di mangiare ma a riprendere con gusto quando arriva il momento del dessert. Questo meccanismo è anche alla base del fatto che davanti a un buffet con tante varianti di cibo si è spesso portati a mangiare di più rispetto alla norma.

perché mangiamo il dolce anche se siamo sazi

Un altro studio aggiunge qualcosa di importante – buttalapasta.it

In sintesi, il desiderio di dolce dopo un pasto abbondante può essere attribuito a una combinazione di fattori psicologici e fisiologici. La sazietà sensoriale specifica gioca un ruolo chiave, poiché il declino del piacere per un cibo specifico non si estende necessariamente a tutti gli alimenti. Inoltre, la percezione alterata del gusto e dell’aspetto degli alimenti durante il pasto potrebbe contribuire al desiderio di qualcosa di dolce e invitante. Quindi, anche quando lo stomaco sembra essere al massimo della capacità, il richiamo del dessert persiste, rendendolo un piacere irresistibile che va al di là della razionalità alimentare.

Parole di Antonetta Del Prete

Antonetta Del Prete lavoro per Web365 da settembre 2023. Ho 33 anni e vivo in Provincia di Napoli. Sono una laureanda in lingue e culture straniere in quanto iscritta all'università degli studi di Salerno. Ho una grande passione per la letteratura in generale e mi piace molto leggere libri di vario genere dalla letteratura classica ai generi più moderni e guardare serie TV. Mi piace anche tantissimo scrivere e tenermi sempre aggiornata su ciò che accade attorno a me.

Potrebbe interessarti