I panettoni che acquistiamo al supermercato solitamente costano poco, ma perché questo avviene? Al di là della grande produzione, i motivi sono ben precisi.
Bauli, Motta, Maina, Balocco e tanti altri: questi nomi in realtà possiamo trovarli negli scaffali di ogni supermercato tutto l’anno per quanto riguarda biscotti, merendine e torte pronte, ma è indubbio quanto risalgano a prima vista proprio nel periodo che precede le festività natalizie. Già dopo il 31 ottobre in realtà, pile e pile di panettoni, così come pandori e annessi, si presentano in fila pronti per essere acquistati dai clienti e ovviamente anche in questo caso troviamo strategie di marketing ben predefinite.
A qualcuno piacerà più burroso, ad altri meno, ad altri ancora non se ne dovrà proprio parlare di comprare il classico con uvetta e canditi, piuttosto al cioccolato, all’arancia o con una buona crema come farcia all’interno. Il panettone è certamente il simbolo per eccellenza italiano delle nostre feste natalizie e le aziende sopracitate da anni e anni ci concedono la possibilità di poterlo gustare in tante varianti.
Tuttavia, la domanda che spesso ci si pone è più che lecita: com’è possibile che un prodotto ‘a lenta lievitazione‘, ‘con lievito madre‘, ‘lievitato naturalmente‘, che quindi preveda una preparazione piuttosto complicata, difficilmente superi il costo di 8/9 euro? La matrice di tale ragionamento potrebbe essere identificata nella grande produzione, ma le cose non stanno propriamente così. Quindi, perché i panettoni che acquistiamo al supermercato costano così poco? La risposta va ben oltre ciò in cui abbiamo creduto sinora.
Nell’era prettamente social come quella che stiamo vivendo, c’è da chiedersi quanto un singolo prodotto possa essere acquistato con un solo click grazie a una buona pubblicità o un buon nome. Ne sono qualche esempio i più famosi food bloggers che nel corso del tempo hanno fondato un proprio brand, con annessi utensili da cucina, così come la vendita di prodotti artigianali di tutto rispetto.
Anche i più grandi chef degli ultimi anni hanno scelto di usare il proprio nome per brandizzare i propri prodotti, per fare un esempio più pratico di qualche settimana fa, Bruno Barbieri produrrà i nuovi panettoni Motta. Eppure, il prezzo di quest’ultimo non potrebbe reggere il paragone se lo stesso Barbieri lo vendesse sul proprio sito/brand. Perché?
Da cosa dipende il costo ultimo di un prodotto realizzato al livello industriale? Qualcuno potrebbe dire che la scelta degli ingredienti condizioni fortemente il costo, qualcun altro potrebbe affermare che di mezzo vi siano categorizzazioni di prezzo che non possono essere superate. In realtà le cose vanno in modo leggermente diverso. Consideriamo che le aziende di grande produzione e distribuzione, innanzitutto, devono rispettare per Legge peso, tipo di ingrediente, quantità e certificazione dei singoli che vengono impiegati nella realizzazione, in questo caso, di un singolo panettone. Ogni ricetta non solo è blindata, ma al contempo gli ingredienti utilizzati avranno una derivazione diversa in base all’uso che se ne faccia.
Sempre rimanendo in tema panettone, ilfattoalimentare.it riporta alcune nozioni piuttosto interessanti legate alla produzione del dolce natalizio. Quindi le uova saranno sempre italiane, il burro potrebbe derivare dalla Francia, le farine potrebbero derivare da Canada e Stati Uniti, l’uvetta dall’Australia e così via. Tuttavia l’uso di prodotti esteri non può e non deve condizionare nella scelta perché ingredienti puramente italiani non sono sinonimo di qualità. A maggior ragione, rendere un prodotto accessibile alle tasche di tutti significa usare ad ampio raggio materie dal costo inferiore(ma non in termini di qualità).
Infine, ma non per importanza, prima citavano un disciplinare di produzione: ogni panettone deve rispettare quantità specifiche di ingredienti, pertanto l’unica presenza di grasso sarà il burro, la farina dovrà essere pregiata e ricca di glutine, con un processo di lievitazione che varia tra le 48 e le 72 ore. Ogni altro ingrediente avrà delle percentuali di aggiunta e tutto ciò per far rientrare i costi in una specifica prezzatura di produzione. Pertanto risulta impossibile fare un paragone con un panettone artigianale, con prezzi al kg che variano dai 45 ai 55. Con le suddette premesse, i vostri acquisti adesso saranno più consapevoli.
Scoprite la nostra ricetta del giorno, in poco tempo riuscirete a portare in tavola un…
Se vi dovesse capitare di dimenticare il pane sulla tavola delle Feste perché non lo…
Conservare il pesce è un'operazione delicata, ma non se fatta correttamente: in questo modo rimane…
Sono questi i ristoranti più cari del mondo: per mangiare qui devi accendere un mutuo!…
La maggior parte delle persone non sa se portare a tavola prima la frutta o…
Con questa ricetta potete servire in tavola un delizioso risotto con aragosta, un primo piatto…