Il pesce marinato è buonissimo, ma sapete quanto tempo ci vuole per prepararlo? Tutti sbagliano ed è un vero peccato, oggi vi spieghiamo come fare.
In questi giorni di festa potrebbe essere una buona idea preparare questo piatto, ma diventa fondamentale saperlo fare nella giusta maniera. La ricetta non è semplicissima e ci vuole davvero attenzione per evitare di finire col mangiare del pesce crudo. Questo perché si tratta di una tecnica per andare a cuocerlo senza utilizzare forno o fornelli, ma solo attraverso il processo di reazione che questo vive con alcuni elementi.
All’interno della nostra cucina possiamo trovare tutto per farlo, ma bisogna comunque stare attenti alla gestione delle quantità. Bisogna inoltre sottolineare che esistono due diversi metodi di marinatura. La prima si effettua a secco mentre la seconda con un liquido acido.
Per prima cosa è fondamentale assicurarsi di pulire bene il pesce. Privatelo delle squame, della pelle e delle lische. Infine si deve sfilettare, una cosa non molto semplice da fare. Se non siete in grado di fare questi passaggi potete anche chiedere direttamente al vostro pescivendolo di sfilettarvi il pesce per rendervi il compito decisamente più facile.
Partiamo dunque dallo spiegarvi come marinare il pesce con un liquido acido. La base possono essere diversi prodotti come aceto, vino, succo di limone, lime o pompelmo. Mettendo questi ad agire sul pesce questo si cuocerà. Si può fare con questo metodo tonno, salmone, branzino e pesce spada o anche con i crostacei.
Quando effettuate questo metodo dovete utilizzare per ogni kg di pesce sei cucchiai di olio extravergine d’oliva, un agrume, erbe aromatiche e delle spezie a piacere. I tempi di marinatura variano in base al pesce che stiamo per preparare. Per i crostacei e i pesci sottili bastano 30 minuti, mentre servono 1-2 ore di fronte a delle dadolate di pesce tartare oppure 5 ore per alici o un trancio intero fino anche a 12 ore se si tratta di un pesce ancora più grande.
Il secondo metodo è quello a secco che si fa con sale, zucchero e aromi. Il vantaggio di questa metodologia è legata al fatto che grazie al sale priva il pesce della parte liquida andando così ad aumentare quella che è la durata della conservazione. Solitamente viene utilizzata su tranci più grandi di pesci come tonno e salmone. Diventa importante però prima mescolare 60-70% di sale e il restante di zucchero. Gli alimenti si bilanceranno così nella sapidità.
Ma quali sono gli errori più classici che si commettono? Il primo è quello di non dosare bene le porzioni di ciò che serve per effettuare la marinatura. Si rischia di non avere una cottura perfetta con dei rischi anche per la salute. Inoltre va specificato che spesso non si pulisce bene il pesce rischiando di avere delle conseguenze nei passaggi successivi.
Assicuratevi inoltre di acquistare sempre pesce fresco e di qualità perché non effettuerete una cottura tradizionale che solitamente va a evitare anche le classiche problematiche di batteri e quant’altro.
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