Per gli italiani questi piatti sono americani, ma in realtà non è vero: è tutta un'invenzione

cibi americani italiani

Pensiamo siano americani, ma non lo sono affatto! - buttalapasta.it

Tutti gli italiani sono convinti che questi piatti particolari siano americani, ma non è affatto così: rimarrai scioccato!

La cucina estera, nonostante possa essere lontana dalla nostra tradizione in termini di sapori, preparazioni e accostamenti, è ormai abbastanza diffusa anche nel nostro paese e spesso neppure ce ne accorgiamo. Basta pensare ad esempio alle pancakes, le tipiche frittelle morbide e spugnose, da gustare con sciroppo d’acero o altri topping, così come gli scones, piccoli paninetti da aperitivo da farcire con salumi, formaggi, ma anche salmone e creme spalmabili. Indubbiamente esistono piatti italiani all’estero che da noi non sono affatto esistenti o poco diffusi, basta pensare agli spaghetti con le polpette, ibridi in realtà di alcuni piatti della cucina tipica napoletana.

Sapevate però che, come gli americani pensano di preparare alcuni piatti italiani quando non lo sono, anche noi italiani siamo convinti di gustare qualcosa della loro cucina tipica quando non è affatto così? Non esiste una colpa, piuttosto delle miscele ottenute dai periodi della guerra che sicuramente hanno influito in queste false credenze. Noi oggi ve ne presenteremo tre e ve lo garantiamo: vi lasceranno sotto shock!

Questi piatti americani per gli italiani sono esteri, ma neppure esistono: scoprirli potrebbe scioccarti

Proprio così, noi italiani abbiamo la convinzione che questi piatti, che tra poco vedremo, siano del tutto americani, ma se ci recassimo in America e chiedessimo a qualcuno di prepararli ci guarderebbero con gli occhi sgranati e confusi. Perché? Semplicemente non esistono nella loro cultura, piuttosto è stata la nostra ad averli assimilati. Se vogliamo trovare un criterio di ‘colpa‘, sicuramente la II Guerra Mondiale ha ampiamente contribuito a questa falsa diffusione, per via degli americani approdati nel nostro Paese. Ma quali sono questi piatti falsi inglesi?

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Unica preparazione analoga alla nostra è il banana bread in termini di preparazione ma…nella nostra tradizione non esiste! – buttalapasta.it

  • Plumcake: partendo già dall’errore di pronuncia sulla U, il plumcake dovrebbe essere pronunciato ‘plAmcake‘. Letteralmente significa torta di prugne e in realtà questa preparazione in America è pressoché sparita, piuttosto è ancora presente in qualche casa di campagna dell’Inghilterra. Quello che per noi è il classico plumcake, equivale al loro ‘loaf cake‘, nelle preparazioni di carne(famoso è il meet loaf, ovvero un polpettone lungo e dalla forma tipica dello stampo rettangolare), o semplicemente dolci. Ma vi diremo di più. Per gli americani quando si prepara il plumcake come lo intendiamo noi, si definisce all’italiana, semplicemente quindi ‘Italian Plumcake‘.
  • Cheesecake: se andassimo in una bakery americana e chiedessimo ‘a piece of cheesecake‘, difficilmente ci verrà servita una fetta di torta fredda con base croccante e topping alla frutta. Difatti la cheesecake fredda che prepariamo noi italiani non esiste in America. Quest’ultima prevede la New York Cheesecake nella preparazione in forno con aggiunta di ricotta o semplicemente quella con formaggio spalmabile, uova e biscotti. Non verrà servita con marmellate o topping, piuttosto semplice o al massimo con sciroppo d’acero.
  • Pizza and pepperoni: se andassimo a chiedere a molti italiani cosa pensino della pizza con il pepperoni, avremmo sempre la stessa risposta, ovvero pizza e peperoni. In realtà però il pepperoni è un vero e proprio salame, leggermente piccante, dalla pasta semi molle e dal sapore piuttosto intenso. Non c’entrano quindi proprio nulla i nostri classici peperoni rossi o verdi! Anzi, questa tipologia di pizza difficilmente sarà inserita nei vari menù delle pizzerie americane, ma laddove ci sia, la vedremo semplicemente con il nome di ‘pizza and peppers‘.

Parole di Cesare Orecchio

Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.

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