Prepariamo insieme la pasta del disgraziato, un primo goloso e facile, semplice nella sua unicità: diventerà la tua ricetta preferita!
Se ad avere letto il titolo della nostra ricetta di oggi abbiate storto un po’ il naso, dovrete ricredervi. Il termine disgraziato il più delle volte lo citiamo quando qualcuno sta o ha appena commesso una sorta di male, torto o atto volto ad avere una qualsiasi conseguenza negativa. Qualche esempio? ‘Disgraziato, ti ho cercato per ore!‘, oppure ‘Mi hai fatto prendere un colpo, disgraziato!‘. Tuttavia noi non siamo qui per fare una lezione di grammatica, ma per parlare di cucina.
E la pasta del disgraziato è ciò che di più buono e semplice esista al mondo. Con una storia antica e che ben si discosta dal vocabolo italiano che oggi siamo soliti usare, si realizza con ingredienti molto semplici, poveri e che sicuramente avremo già in casa. Ogni regione ha la sua versione del ‘disgraziato‘ e noi vogliamo proporvi quella più tipica di tutta la cucina del Sud. Pronti a deliziarvi già solo con le parole?
Come ben sappiamo, l’italiano è una lingua davvero molto complessa e difatti, con il termine disgraziato non indichiamo solamente quello citato poc’anzi, ma anche qualcuno che letteralmente si trova in uno stato di ‘fuori grazia‘. In tempi antichi ad esempio, si chiamano disgraziati coloro che per un motivo o per un altro non avevano fortuna e riversavano in uno stato di povertà evidente. Ma si sa, spesso chi ha poco e nulla è più felice di chi possieda tanti averi e la pasta di oggi deriva dalla tradizione povere contadina.
Quando in casa si aveva un po’ di pasta, qualche grammo di passata di pomodoro conservata e delle verdure, si creava un sugo veloce, che sarebbe poi stato la base per condire il primo. Ecco che veniva fuori la pasta del disgraziato! Come la prepariamo?
L’idea in più: la pasta del disgraziato si fa con verdure diverse, che magari stanno per appassire e che possiamo salvare. Pertanto si possono aggiungere melanzane fritte, zucchine, ma anche funghi o patate!
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