Di Daniela Guglielmi | 12 Dicembre 2023
Spesso si utilizza il prezzo come unico metro di misura, ma in realtà esistono 5 caratteristiche che definiscono un buon panettone.
Siamo nel pieno delle feste natalizie ed il panettone è il simbolo indiscusso di questo periodo. Morbido ed avvolgente, questo dolce ha una storia importante alle spalle, nonché uno studio specifico per il quale ha subito trasformazioni e modifiche dovute alla concorrenza tra i vari marchi. Sebbene sia un’eccellenza enogastronomica Made in Italy, viene addirittura riproposto all’estero, spesso con materiali di scarsa qualità. Tuttavia, anche in Italia vi sono panettoni e panettoni, il quale l’indicatore di misura della qualità non è solo il marchio.
Nel 2005 è stato addirittura varato un decreto legislativo disciplinare che tutela queste specialità dolciarie, regolamentando l’utilizzo di alcuni ingredienti. Tuttavia, a determinare la qualità sono diversi fattori, tra cui la dimensione dei canditi ed uvetta: quelli di dimensioni maggiori sono più pregiati, in particolar modo specie se è presente la scorza di cedro, più costosa rispetto all’arancio. Oltre a questo, altri “dettagli” determinano la qualità, al di fuori del marchio. A tal proposito, Altroconsumo ha stilato una lista dei 5 fattori rilevanti per determinare la qualità del prodotto.
Panettone di qualità: 5 fattori rilevanti per un prodotto eccelso
Non è dunque il nome a garantire il prodotto di qualità, proprio come un buon vino prodotto artigianalmente, ma poco conosciuto sul mercato. A sfatare questa credenza comune è stato appunto Altroconsumo, che in vista delle feste natalizie, ha fornito una semplice guida anche per i meno esperti del settore.
- Cupola ben sviluppata: il primo dettaglio che cade all’occhio è sicuramente la parte superiore, quella che fuoriesce dall’involucro. Essa non deborda eccessivamente, dando la caratteristica forma da fungo. La crosta, inoltre, non deve essere bruciacchiata, ma compatta e di colore uniforme.
- Pirottino adatto: non è altro che la carta che avvolge il panettone (l’involucro su cui è adagiato): dev’essere abbastanza rigido in modo da sostenere in maniera corretta il panettone durante la cottura.
- Il taglio sulla cupola e gli alveoli: comunemente chiamato scarpatura, non è solamente un fattore estetico. Un’incisione corretta aiuta l’impasto a gonfiarsi e a cuocere in modo uniforme. Questo permette al panettone di cuocere in maniera uniforme, rendendolo morbido e saporito. Inoltre, i fori che si formano nell’impasto di un panettone (alveoli), devono essere grandi e soprattutto non omogenei: se il panettone è lievitato bene, sarà morbido e soffice.
- Canditi e uvetta: come detto in precedenza, più risultano grandi e con più probabilità saranno pregiati. Inoltre, più sono presenti in superficie e, con maggior probabilità, più ce ne saranno all’interno.
- Il colore: la quantità minima prevede il 4% di tuorlo d’uovo. Più se ne utilizza, più sarà evidente il colore giallo intenso. Si tratta anch’esso di un fattore rilevante.
Infine, non meno importante, è bene sapere che al taglio il panettone deve risultare soffice, senza difetti evidenti come buchi nella pasta, o il fondo bruciacchiato. Il sapore, infine, dovrebbe essere quello delle paste acide: se il panettone presenta amaro, spesso è dovuto da un’eccessiva cottura, nonché dalla bassa qualità dell’uvetta.
Parole di Daniela Guglielmi
Potrei dire di essermela cercata, ma la verità è che la scrittura ha trovato me. Classe '94, scrittrice per caso e oggi redattrice a tempo pieno. La mia avventura con la scrittura è iniziata per gioco, quando qualche anno fa ho mollato tutto per ritrovare me stessa. Da allora collaboro con diverse riviste e blog, trasformando un semplice passatempo in una carriera a tempo pieno. Non amo la superficialità: mi nutro di approfondimenti e cerco sempre di andare oltre l'apparenza delle cose.