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Trucchi e segreti

Pancia gonfia: cause e cosa fare in caso di gonfiore addominale

Ogni sintomatologia del nostro corpo, come per esempio la pancia gonfia, ci offre l’opportunità di metterci all’opera nell’indagare e risolvere ciò che non sta funzionando come dovrebbe nel nostro organismo. Sento spesso storie di persone che ne sono afflitte da anni e assumono costantemente carbone vegetale, fermenti di ogni genere, aloe e tisane varie per risolvere la problematica.

Senz’altro sono tutti rimedi che possono essere di aiuto ma di certo, non lavorano sulla causa e se non si identifica e lavora sulla causa di un sintomo, questo non verrà mai risolto in maniera definitiva perché si ripresenterà ciclicamente.

Detto questo, soffrire di “pancia gonfia” significa ritrovarsi alle prese con una fastidiosa sensazione di pienezza e di tensione a livello di stomaco e intestino.

Pancia gonfia, le cause

L’alimentazione gioca un ruolo primario nella risoluzione del problema, qualunque sia la causa. I meccanismi alla sua base sono complessi ma molto spesso, la causa è data da più problemi che si combinano fra di loro. Spesso, questa condizione, è anche il sintomo di un problema di salute sottostante che può richiedere una diagnosi più approfondita.

Il gonfiore addominale può essere causato infatti da disturbi o patologie gastrointestinali ma anche individui senza alcun problema di salute possono presentarlo e in questo caso si parlerà di gonfiore funzionale.

La distensione addominale viene comunemente associata a:

  • la stitichezza;
  • le intolleranze che provocano problemi digestivi ed una conseguente fermentazione nell’intestino dove verrà prodotta aria in eccesso (es. l’intolleranza al lattosio è una delle più frequenti);
  • la gastrite;
  • la Sindrome dell’intestino irritabile;
  • la proliferazione di batteri nell’intestino tenue;
  • nelle donne, fattori ormonali come la sindrome premestruale e la menopausa (alterazioni enzimatiche e ritenzione idrica possono rendere più difficoltosa la digestione);
  • alterazioni della flora batterica intestinale (responsabile della fermentazione dei residui della digestione) possono causare gonfiore sia direttamente, producendo gas, sia indirettamente, promuovendo un’infiammazione cronica;
  • una cattiva digestione dovuta ad un’insufficienza pancreatica o anche un malassorbimento associato a celiachia o di carboidrati (FODMAPs);
  • il lento svuotamento della cistifellea che rallenta il funzionamento di tutti gli organi digestivi rendendo possibile l’accumulo di gas tra stomaco e intestino (meteorismo);
  • problematiche di natura psicologica ed emotiva;
  • lo stress psicosomatico;
  • un’alimentazione poco equilibrata, il mangiare troppo e troppo velocemente con una masticazione scorretta o troppo veloce, ingerendo così aria, è anche un fattore da tenere sotto controllo;
  • una scarsa idratazione, abuso di alcol e fumo, un’eccessiva assunzione di fibre e l’utilizzo di farmaci antibiotici, antidepressivi, gastroprotettori, antinfiammatori.

Alimenti da limitare

In generale sarebbe bene limitare alcuni alimenti perché potrebbero influire negativamente. Ecco alcuni esempi:

  • le verdure lesse in quanto, essendo imbevute d’acqua, non stimolano il lavoro del fegato e risultano meno digeribili creando spesso fermentazione nell’intestino e il conseguente meteorismo;
  • FODMAPs, ossia alcuni zuccheri che siamo soliti raggruppare sotto questa dicitura: fermentabili (carboidrati), oligosaccaridi (che troviamo ad esempio nei legumi), disaccaridi ( come ad esempio il lattosio), monosaccaridi (come ad esempio il fruttosio), polioli (i dolcificanti alimentari);
  • attenzione all’insalata e alla frutta a fine pasto (ad eccezione della mela cotta che sarebbe invece un valido alleato);
  • alcol, bevande gassate, e come abbiamo visto nel precedente articolo: l’acqua;
  • formaggi, insaccati, dolci, chewing-gum, funghi, melanzane, peperoni, birra, mollica del pane fresco, pizza e prodotti lievitati, riso bollito a lungo o in modalità minestre (essendo ricco di acqua può rallentare la digestione e aumentare il gonfiore addominale).

Gonfiore addominale, cosa fare? I consigli della nutrizionista

Ogni caso è a sé e solo conoscendo la causa specifica alla base della sintomatologia della cosiddetta pancia gonfia si può creare un piano di intervento efficace e soprattutto un’alimentazione personalizzata, su misura, adeguata e strategica per ottenere una reale e definitiva risoluzione.

Di fondamentale importanza sarà scegliere metodologie appropriate di preparazione e cottura degli alimenti a seconda della specifica funzione organica che vogliamo attivare o disattivare, ad esempio, senz’altro fondamentale sarà l’utilizzo di modalità di preparazione degli alimenti che facilitino e sostengano il lavoro del fegato, l’escrezione della bile, la funzione intestinale.

 

È fondamentale ovviamente anche la scelta corretta degli alimenti e soprattutto, dei loro abbinamenti. Parlando molto in generale, in molti casi, il peperoncino è ad esempio prezioso in quanto ha un effetto carminativo, digestivo, aumenta la peristalsi intestinale e l’escrezione della bile.

Un buon utilizzo e abbinamento potrebbe ad esempio essere quello a base di zucchine grigliate e una pasta saltata in padella con peperoncino.

Un esempio invece di colazione ottimale per un effetto antigonfiore e digestivo potrebbe essere una tisana di alloro con del pane fresco e ben tostato e dell’olio extra vergine di oliva di buona qualità.

Dott.ssa Sarah Mangione

Laureata con lode in Psicologia Clinica, sono Life Coach, Mental Coach, Consulente del Benessere e della Nutrizione. Da sempre credo fermamente che la vita sia per il 10% cosa ti accade ma per il 90% come reagisci ed è per questo che credo sia importante accompagnare le persone a esprimere il potenziale necessario per raggiungere i traguardi prefissati attraverso un processo di consapevolezza, di pianificazione, di profonda conoscenza di se stessi, di grande fiducia e piena autonomia.

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