Di Romana Cordova | 11 Novembre 2023
Come capire se un pandoro è di alta qualità? Ecco le cose importanti da considerare per orientarsi bene nell’acquisto.
Non c’è Natale senza pandoro. Ma quale acquistare tra le tante proposte disponibili? Questo storico dolce natalizio che si può senza dubbio considerare uno dei protagonisti della tradizione gastronomica italiana è un simbolo delle feste e piace molto, nell’eterna diatriba tra chi lo preferisce al panettone.
Nato come successore del tipico dolce natalizio veronese, il nadalin, ha la tipica forma a stella e l’impasto in cui non può mancare il burro insieme ad uova e farina. Ideato da Domenico Melegatti nel 1894, il nome deriva dall’espressione usata quando è stato visto il risultato finale di questo dolce innovativo fatto come variante del nadalin : “L’è proprio un pan de oro” è stata l’esclamazione da cui è venuto fuori il nome di pandoro.
La forma con la stella a 8 punte è stata disegnata da un pittore veronese, Angelo Dall’Oca Bianca e da allora è diventato iconico e copiato fino a diventare storico.
Oggi la varietà è ampia e oltre al pandoro semplice troviamo quelli arricchiti da farciture, bagne e glassature. Dal pandoro al cioccolato a quello alla crema pasticcera, lo si trova anche gluten free e senza lattosio, per venire incontro alle esigenze di tutti.
Guida all’acquisto di un pandoro di qualità
Come sapere qual è un buon pandoro da comprare? Quali sono le caratteristiche su cui bisogna riflettere per esser certi di consumare un prodotto di ottima qualità e conforme il più possibile all’originale?
C0n un decreto ministeriale del 2005 si è stabilito il tipo e la quantità di ingredienti che servono perché si possa usare la denominazione originale per molti prodotti dolciari tra cui il pandoro. Sono indispensabili farina, zucchero, uova, una materia grassa burritica con almento il 20%, lievito naturale da pasta acida e aroma di vaniglia.
È necessario quindi che un buon pandoro contenga esattamente questi ingredienti. Importante è accertarsi anche che non siano presenti coloranti e/o conservanti alimentari. Questi elementi devono essere riportati nella confezione.
Per quanto riguarda un accertamento della qualità del pandoro, questo può esser fatto effettivamente solo dopo aver aperto la confezione e averlo visto e assaggiato. La prima cosa da considerare è la superficie esterna: non deve avere una crosta e non deve risultare unto.
La base deve essere dorata e uniforme, non troppo scura. Questo vorrebbe dire che il pandoro ha subito una cottura a temperature troppo elevate. La forma deve essere regolare e la stella a 8 punte deve essere ben visibile e non ammaccatta. La pasta non deve presentarsi floscia e un altro elemento importantissimo è costituito dall’alveolatura.
Una volta che viene tagliato si può osservare la pasta interna e le bolle che si presentano dentro. Non deve esserci un’alveolatura troppo evidente, che sarebbe data da un’eccessiva lievitazione o idratazione. Al contrario, l’alveolatura del pandoro deve essere sottile e uniforme.
Parole di Romana Cordova
Laureata in Lettere moderne e specializzata come docente di lingua italiana a stranieri amo scrivere e occuparmi di lifestyle con particolare riferimento all'ambito della gastronomia. Sono autrice di un libro di cucina e tradizioni cattoliche, tema che per diversi anni ho approfondito anche in una trasmissione radiofonica.