Nuovo metodo per prevenire il diabete, "Fino a pochi anni fa non era possibile" - buttalapasta.it
Uno studio italiano ha portato alla scoperta di un metodo innovativo per contrastare la malattia. È decisamente un’arma in più contro il diabete per la tutela della salute.
Il diabete è una malattia che rischia di rovinare la vita delle persone. Nelle sue situazioni più compromesse può portare persino alla amputazione degli arti inferiori per neuropatie diabetiche che comportano danni ai nervi periferici. O per una più ridotta circolazione del sangue. Inoltre il diabete può essere anche letale, tant’è vero che è considerato una delle principali cause di morte. A portare alla comparsa di diabete è prima di tutto un forte disordine nelle proprie abitudini alimentari.
Altri fattori che causano il diabete di tipo 2 (quello di tipo 1 è una patologia autoimmune che si ha quando il fegato non riesce a produrre insulina in quantità sufficiente, n.d.r.) e che sono molto frequenti includono l’obesità, la sedentarietà e la ereditarietà genetica, ed il consumo in eccesso di alimenti contenenti acidi grassi saturi. Quando questa patologia sorge, è necessario intraprendere un percorso terapeutico ben specifico che dura per tutta la vita. Perché dal diabete non si può guarire, ma lo si può tenere a bada.
Ed ora, alle cure già note, si aggiunge anche una nuova scoperta compiuta in Italia, alla unita Malattie Endrocrine del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. Qui alcuni esperti hanno messo in atto in via sperimentale la somministrazione di un anticorpo monoclonale con lo scopo di ritardare il sorgere della malattia.
Tale trattamento dovrebbe essere applicato a persone ritenute a forte rischio di contrarre il diabete di tipo 1. La somministrazione del Teplizumab – ed era la prima volta che tale anticorpo è stato utilizzato nel nostro Paese – può effettivamente ritardare il sorgere del diabete di tipo 1, anche in maniera considerevole.
Come si fa a sconfiggere il diabete? – buttalapasta.it
A differenza del diabete di tipo 2, quello di tipo 1 può manifestarsi con probabilità più elevate anche tra la popolazione giovanile. Con l’anticorpo Teplizumab si agisce lì dove mai era stato possibile fare, a livello iniziale, quando i processi che lo innescano sono già cominciati ma ancora non ce n’è traccia apparente.
In merito a questo medicinale, il Teplizumab aveva ricevuto una certificazione ed una approvazione ufficiali nel 2022 da parte della autorevole Food and Drug Administration statunitense. Nel nostro Paese è presente solamente a partire dallo scorso mese di ottobre, e con modalità di utilizzo selezionate.
Non c’era stata ancora una approvazione ufficiale da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, quindi il ricorso al Teplizumab era limitato solamente ad alcuni casi ritenuti urgenti. Lo studio dei ricercatori dell’ospedale di Palermo ha confermato che il suo uso può ritardare il manifestarsi di diabete di tipo 1 fino a persino tre anni.
Perché questo studio è importante – buttalapasta.it
Si può così ricavare molto più tempo per potersi preparare ai cambiamenti che questa malattia comporta. E questa cosa apre la possibilità che si possa mettere a punto un ulteriore trattamento da potere applicare su più vasta scala. E c’è altro da sapere su cosa causa il diabete e che non è ancora sufficientemente noto.
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