È necessario prestare la massima attenzione all’acqua che beviamo: una in particolar modo è molto pericolosa.
Una ricerca degli ultimi anni ha affermato con certezza che l’acqua bevuta tutti i giorni può essere dannosa per la nostra salute. È solo una tipologia in particolare che rischia di mettere a repentaglio l’equilibro dell’organismo. Andiamo a scoprire insieme qual è.
L’acqua è l’elemento fondamentale della vita: dovremmo berne ameno 2 litri al giorno per riuscire a mantenere un equilibrio psicofisico ottimale, ma non sempre scegliamo l’acqua più giusta per noi. In molti preferiscono attingere dal rubinetto di casa (dove è possibile), ottimizzando la qualità dell’acqua con dei depuratori installati appositamente per bere l’acqua proveniente direttamente dall’acquedotto della zona.
Altri per praticità e per ottimizzare i tempi preferiscono acquistare direttamente i fardelli dal supermercato, in cui l’acqua è confezionata in bottiglie di plastica singole da 0,50 litri, 1 litri, 1,5 litri e 2 litri. E proprio a queste bisogna prestare massima attenzione. Alcuni ricercatori hanno lanciato l’allarme: l’acqua nelle bottiglie di plastica è altamente nociva. Ma perché?
Da anni ormai sappiamo con certezza che l’acqua confezionata in queste bottiglie contiene le microplastiche, ma i ricercatori della Columbia University hanno constatato qualcosa di ben peggiore rispetto questo.
I liquidi a contatto con le bottiglie di plastica contengono numerose altre sostanze nocive, ancora più piccole delle microplastiche. Queste ultime possono viaggiare nell’organismo e viaggiare fino al cervello, quindi gli elementi ancora più piccoli all’interno dell’acqua possono causare danni ben peggiori.
Uno studio ha confermato che all’interno di 1 litro di acqua in bottiglia fluttuano un quarto di milione di granuli di plastica, della dimensione di 50-100 nanometri di lunghezza (la stessa dimensione di un virus). Stiamo parlando delle nanoplastiche, scoperte dal team di ricerca guidato dal professore di chimica Grist Wei Min. Fino a qualche anno fa, la scienza non disponeva degli strumenti giusti per poter portare avanti questo studio, ma oggi è stato possibile.
Per mettere in pratica questa ricerca, gli scienziati hanno dovuto filtrare, tramite una membrana finissima, l’acqua confezionata nelle bottiglie di plastica di tre diverse marche. Sulla membrana hanno puntato due laser progettati per riconoscere e catalogare i legami chimici che uniscono tra di loro le nanoplastiche, perciò è stato davvero semplice contarle tutte. Hanno appurato che in un solo litro d’acqua ne siano presenti ben 240 mila.
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