Di Angelica Gagliardi | 10 Gennaio 2025
L’olio d’oliva è uno di quei prodotti indispensabili che non mancano mai nelle nostre cucine: come riconoscere il vero “extravergine”?
Conosciamo tutti le straordinarie proprietà dell’olio extravergine d’oliva, i benefici che apporta al nostro organismo e le caratteristiche che lo rendono così amato e apprezzato. Basti pensare a fattori come la capacità antinfiammatoria e antiossidante per comprendere perché sia così utilizzato. E, ovviamente, non dimentichiamo la sua versatilità: a crudo, nei sughi, in forno, possiamo usarlo praticamente ovunque e per qualsiasi cottura. Ma come riconoscere un “vero extravergine”?
Sebbene pochi lo sappiano, infatti, per essere definito tale un olio d’oliva deve corrispondere a quelli che potremmo definire degli “standard”. Di conseguenza, laddove uno di questi non rispondesse ai requisiti richiesti, non dovremmo annoverarlo tra gli “extravergini”. Come capire, allora, quale abbiamo portato a casa?
Olio extravergine di oliva, gli standard e cosa tenere a mente
Come abbiamo accennato, per essere considerato un extravergine, un olio d’oliva deve rispondere, per quanto riguarda determinati criteri, come ad esempio i livelli di acidità o la tipologia di estrazione, ad alcuni standard precisi.
Volendo approfondire quelli già citati, secondo i qualitativi minimi fissati dalla normativa Europea, si può definire “extra vergine” l’olio i cui livelli di acidità non superano lo 0,8% e la cui estrazione avviene a freddo, ovvero con metodi meccanici che non superano la temperatura di 28 gradi. Ma come facciamo, allora, noi, a capire se quello che abbiamo portato a casa è o meno un extravergine d’oliva? A quanto pare c’è un trucchetto che può darci una mano.
Come capire se un olio è un extravergine d’oliva
Ebbene, se ci stiamo immaginando chissà quale test chimico o scientifico è il momento di tornare con i piedi per terra. Sì, perché, a quanto pare, il trucco in questione è molto più semplice e alla portata di tutti. Si tratta, infatti, di mettere semplicemente la nostra bottiglia d’olio in frigo e lasciarla lì per almeno 24 ore.
Laddove l’olio, trascorso questo tempo, si presentasse più solido o “addensato”, allora ciò sarebbe indice che abbiamo di fronte un “vero” extravergine d’oliva. Se, al contrario, la sua consistenza fosse rimasta immutata, sarebbe probabile il contrario.
Non si tratta, però, dell’unico “test” casalingo che possiamo provare per farci un’idea per quanto riguarda la qualità del prodotto che abbiamo acquistato. A quanto pare, anche la fluidità può darci una mano a tal proposito. Sembra, infatti, che un olio di buona qualità dovrebbe avere una fluidità medio-bassa.
Da non dimenticare, poi, l’aroma: pare, infatti, che un buon olio d’oliva abbia un odore caratteristico di olive, erba, frutta o verdura. E, infine, il gusto ovviamente. Pochi sanno, infatti, che se, assaggiato, ci appare un po’ piccante, quasi come se “pizzicasse”, dovremmo avere sotto mano un olio di qualità.
Parole di Angelica Gagliardi
Mi chiamo Angelica e mi sono diplomata al liceo socio-psico-pedagogico. Ho iniziato la mia esperienza professionale come redattrice circa quattro anni fa e questo mi ha permesso di trasformare la passione per la scrittura nel mio percorso lavorativo. Da quel momento ho continuato a lavorare e crescere, a contatto con professionisti che mi hanno insegnato e continuano a guidarmi lungo il percorso. Un vero e proprio viaggio che mi auguro possa proseguire a lungo.