Esiste una parte dei funghi da non mangiare? La risposta è sì e bisogna fare molta attenzione: spesso la cuciniamo ma va eliminata!
Finferli, plaerotus, champignon e ancora mazza di tamburo, chiodini, galletti e chi più ne ha più ne metta: quando sentiamo parlare di funghi non possiamo che asciugare l’acquolina che sicuramente cadrà dagli angoli della bocca perché piacciono praticamente a tutti. Nonostante alcune varietà siano ormai presenti tutto l’anno, è indiscutibile che raccoglierli con le proprie mani(attenzione, pratica da seguire sempre se si è esperti o con qualcuno che lo sia accanto) conceda parecchie soddisfazioni, sia in termini di resa, sia di sapore.
La raccolta avviene in base alle specie, periodo quindi che si accavalla in totale tra fine marzo e fine novembre. Ovviamente, come già specificato poc’anzi, bisogna raccoglierli quando si è esperti o comunque accanto a qualcuno che sappia riconoscere quelli edibili da quelli velenosi e mortali, raccomandiamo massima attenzione. Una volta portati a casa si puliscono dalla terra e si gustano in tutto il loro splendore. Ma sapevate che in alcune varietà bisogna eliminare una parte che invece, al contrario, comunemente mangiamo? Scopriamo i dettagli.
Ovviamente il discorso non si riferisce a tutti i funghi, ma nello specifico ad alcune specie in particolare che possono crescere in modo diverso rispetto ad altre. Ma prima ancora di scoprire quale parte eliminare, ricordiamoci che il fungo è composto dalla sua base terrosa, procede in lunghezza, minima o massima per il gambo e poi si sviluppa sul cappello, che può essere più o meno stretto, vedi i chiodini, più o meno largo, vedi i plaerotus.
A prescindere da quale sia la varietà, quelli al supermercato possono essere mangiati in purezza e nella loro totalità poiché sono stati passati al vaglio dei controlli specifici alimentari. Discorso cambia se invece siamo soliti raccoglierli o se un nostro amico esperto ci ha regalato una bella busta piena di quelli freschissimi. Come accennavamo, in realtà esistono alcune parti da eliminare, prima tra tutte quella alla base che presenta la terra. Va da sé considerare la sua eliminazione totale o il rischio è di mangiare proprio il terriccio in cui il fungo è cresciuto.
Non è tuttavia l’unica parte: per tutti quei funghi naturalmente interrati, come ad esempio i galletti e i finferli, bisognerà rimuovere buona parte del gambo perché saranno cresciuti all’interno e come ben sappiamo, si comportano come una spugna. Gli champignon invece possono essere gustati così come sono, rimuovendo solo la piccola base terrosa. Tuttavia se sono particolarmente ricoperti di terra, sciacquarli sotto l’acqua potrebbe inzupparli troppo, quindi rimuoviamo la pellicina esterna posta al di sopra, basterà afferrare un piccolo lembo al di sotto del cappello e tirare verso l’alto, verrà via con facilità.
Infine, per i porcini, se sono giovani e rigogliosi si cercherà di mangiare tutte le loro parti, tuttavia per un fungo un po’ più adulto si consiglia di rimuovere con un coltellino o uno spelucchino lo strato primordiale posto soprattutto su base e gambo. In questo modo potremo tutti gustarli senza doverci preoccupare!
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