Di Romana Cordova | 7 Agosto 2024
Tutto quello che c’è da sapere sui pistacchi: sono tante le cose che non si conoscono di questi frutti secchi così gustosi e salutari.
I pistacchi generalmente piacciono molto. Da mangiare semplicemente così, al naturale, uno dietro l’altro, oppure nelle varie preparazioni in cui vengono impiegati e nei loro derivati, come creme e salse, dolci e salate. Si fa un largo consumo di pistacchi. In Italia i più famosi sono quelli che provengono da Bronte, in Sicilia. Quelli che comunemente si mangiano sono essiccati e tostati, salati e non. Difficilmente si trovano completamente crudi perché in questa modalità sono raramente disponibili in commercio.
Se quelli salati sono ideali come spuntino, per l’aperitivo e da sgranocchiare nei momenti di relax, i non salati si adattano meglio a tutte le ricette. Dopo esser stati sgusciati possono diventare l’ingrediente per molteplici ricette, dalle salse per condire la pasta ai dessert, in creme spalmabili o nel gelato. Ma quante cose effettivamente non si sanno dei pistacchi?
Cosa non si sa sui pistacchi: sembra un segreto perché pochi lo conoscono
Il nome scientifico del pistacchio è Pistacia vera e facendo parte della categoria della frutta secca molti lo identificano con un tipo di noce. In realtà però non è affatto così. Il pistacchio non è una noce ma tecnicamente si identifica in una “drupa“. È un frutto carnoso che racchiude un seme dentro al guscio. Proprio il seme è ciò che viene mangiato. Avviene il contrario di ciò che accade per altre drupe come pesche, ciliegie e albicocche di cui si mangia la polpa e si esclude il nocciolo.
Il genere di drupa a cui appartiene il pistacchio si chiama “noce culinaria“, allo stesso modo delle mandorle e degli anacardi. I pistacchi hanno un’importazione abbastanza recente se si considera che sono stati introdotti negli Stati Uniti su larga scala solo negli anni ’70 del Novecento. È stato il botanico William E. Whitehouse a piantare in modo sperimentale piante di pistacchi già dagli anni ’20 del secolo scorso. La California risulta essere il maggior produttore di pistacchi al mondo con oltre il 90% della produzione globale.
Quando sono sull’albero i pistacchi sono frutti rugosi dal colore rossastro. Crescono in pesanti grappoli in modo simile a quelli d’uva. Il frutto ha un guscio osseo di colore avorio con una spaccatura longitudinale che si apre naturalmente quando raggiunge la maturazione. Per crescere il pistacchio ha bisogno di un clima semi-arido e la coltura richiede l’impiego di molta acqua. La raccolta dei pistacchi generalmente avviene dalla fine di agosto all’inizio di ottobre.
Gli alberi vengono scossi affinché vengano rilasciate le noci per poi essere raccolte. Il frutto esterno va rimosso nel giro di 24 ore per evitare la formazione di macchie. Si procede poi alle operazioni di essiccazione e di eventuale salatura prima di essere immessi sul mercato.
Parole di Romana Cordova
Laureata in Lettere moderne e specializzata come docente di lingua italiana a stranieri amo scrivere e occuparmi di lifestyle con particolare riferimento all'ambito della gastronomia. Sono autrice di un libro di cucina e tradizioni cattoliche, tema che per diversi anni ho approfondito anche in una trasmissione radiofonica.