Di Cesare Orecchio | 23 Novembre 2024
Coprire la puzza di fritto a Natale può risultare un’impresa, ma non con questo trucco speciale: tutte le nonne lo facevamo e scommettiamo che non abbiate mai sentito alcun cattivo odore durante le feste!
Ah, la nonna! Patrimonio indiscusso di tutta l’umanità, pietra preziosa della nostra famiglia che ne sa letteralmente una più del diavolo. A lei dobbiamo affidarci quando abbiamo un raffreddore, perché sicuramente saprà indirizzarci sul miglior rimedio naturale che lei stessa ha usato per curarsi, a lei dobbiamo rivolgerci quando vogliamo gustare qualcosa di buono che nell’immediato ci riporti indietro ai sapori della nostra infanzia. Chi è fortunato ad averla ancora conosce perfettamente questa ricchezza e noi di buttalapasta chiediamo spesso consiglio sia alle nostre, sia a quelle che amano leggerci.
E in particolare, in questo periodo che precede le feste, oltre alle migliori ricette di Natale, stiamo raccogliendo quei trucchetti utilissimi al fine di rendere la nostra casa un luogo protetto, ma soprattutto magico e accogliente, che rispecchi appieno il clima fatato della festa. Ovviamente secondo tradizione durante la Vigilia di frigge, solitamente pesce, ma quanto risulterebbe fastidioso se i nostri ospiti percepissero quell’olezzo sino alla sala da pranzo? Ecco che la nonna arriva in soccorso!
Con un trucco speciale potremo friggere senza alcun problema e i nostri amici non percepiranno neppure per un secondo la puzza di fritto. Abbiamo bisogno di spendere soldi? Assolutamente no, ecco questo rimedio economico e portentoso!
Coprire la puzza di fritto non sarà mai stato così semplice: ecco il trucco della nonna da copiare subito
Il momento che precede la Vigilia di Natale è sempre molto frenetico: al mattino ci si alza, giusto il tempo di un caffè e si inizia a cucinare, cuocendo le ultime pietanze, apparecchiando la tavola, accendendo le candele e sistemando a dovere la casa. Poi di corsa a fare una bella doccia, a indossare l’abito più bello e pronti ad attendere i nostri ospiti per celebrare insieme il Natale. Immaginate però quanto possa essere brutto aprire la porta e accogliere amici e parenti con una puzza terribile di pesce fritto o di altri olezzi derivanti dalla cucina.
Per carità, a qualcuno l’odore del cibo non dispiacerà di sicuro perché stimola l’appetito e la curiosità, tuttavia l’odore potrebbe rimanere ancorato a tende, tappeti, persino sui nostri vestiti. Le nostre nonne però utilizzavano un trucchetto speciale quando per esempio facevano il baccalà fritto o una buona frittura di calamari. Fateci caso, durante le feste vi ricordate di qualche odore in particolare? Ve lo diciamo noi, con ogni probabilità no! Proprio perché usavano questo rimedio speciale.
Il vostro menù di Natale sarà quindi salvo, a patto che lo seguiate anche voi: prima di tutto, ricordiamoci che, l’odore del fritto tende a disperdersi velocemente in casa, quindi azioniamo sempre la cappa aspirante cosicché i fumi vengano nell’immediato catturati. Apriamo le finestre della cucina, chiudiamo la porta che ci permette di entrare in salotto e saremo già a metà dell’opera. Successivamente, qualche istante prima di friggere, immergiamo delle fettine di mela nell’olio. Questo trucco permette al fritto di non emanare olezzi fastidiosi, ma al contrario una profumazione gradevole.
Circa 30 minuti prima dell’arrivo degli ospiti invece, procediamo così: facciamo bollire abbondante acqua in una pentola e a freddo aggiungiamo fettine di mela, stecche di cannella o in polvere, cardamomo, scorze di arancia e limone compreso il loro succo. Dal bollore cuociamo qualche minuto per poi spegnere la fiamma e dividere il preparato in diverse ciotoline resistenti al calore.
Uniamo 1/2 bicchiere di aceto di mele o di vino in ogni recipiente e posizioniamoli subito nei vari angoli della casa, pertanto uno all’ingresso, uno al centro della tavola, un’altra ciotola all’entrata della porta del salotto e infine una in bagno. Cosa otterremo? Dei profumatori naturali potenti e fragranti, la puzza di fritto non avrà neppure la possibilità di infastidire i nostri ospiti, parola di buttalapasta!
Parole di Cesare Orecchio
Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.