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Secondi Piatti di carne

Mia suocera lo fa sempre, è l’arrosto delle monache benedettine: succoso e soprattutto velocissimo

Perché non prepariamo insieme l’arrosto delle monache benedettine? Tenero tenero ed estremamente facile: vedrai che sapori sfiziosi!

Le ricette antiche da sempre colpiscono e affascinano perché se ad oggi disponiamo dei più comuni elettrodomestici volti a cuocere, sminuzzare, tritare e affettare, in tempi antichi bisognava destreggiarsi in modo assolutamente diverso. Il pane ad esempio veniva cotto in pentole di terracotta roventi, con una base infuocata posta al di sotto che servisse a propagare al lungo il calore che ovviamente avrebbe generato la cottura. O ancora molte carni venivano cotte su lastre di pietra, ripulite e lucidate con grassi animali, per non parlare poi degli stufati con verdure, carni di selvaggina e chi più ne ha più ne metta.

Alcune preparazioni nel tempo sono sicuramente andate perse, mentre altre sono riuscite a sopravvivere arrivando sino ai giorni nostri. Come la ricetta che vogliamo proporvi per questa domenica. Avete mai sentito parlare dell’arrosto delle monache? Una preparazione antica ma prelibata, semplice e di impatto. Pochi ingredienti e vedrete che sapore letteralmente divino!

Arrosto delle monache, quelle benedettine lo facevano così: semplice ma goloso

Ovviamente stiamo parlando di un piatto realizzato all’interno dei monasteri delle monache benedettine, pertanto va da sé considerare la preparazione come semplice e povera. In passato le suore vivevano di quello che producevano negli orti, con carni direttamente coltivate nei vari appezzamenti di terreno e ovviamente potevano godere di alcuni regali che la comunità religiosa facesse loro.

Questa ricetta deriva quindi da uno dei ricettari ritrovati anni or sono e con qualche piccola modifica anche noi possiamo rivivere e riassaporare quei gusti di un tempo, forse ad oggi dimenticati. Ecco cosa ci occorre per l’arrosto delle monache!

Ingredienti per 6 persone

  • 1 kg di arista di maiale;
  • 3 cipolle bianche;
  • 2 carote grosse;
  • 1 costa abbondante di sedano;
  • 1 bicchiere di vino bianco;
  • Sale, pepe, alloro, rosmarino e timo q.b.
  • Farina q.b.
  • Olio EVO q.b.

Preparazione

Se avanza, l’arrosto va conservato con la sua salsa cosicché risulti morbido anche nei giorni successivi – buttalapasta.it

  1. Iniziamo la preparazione del nostro secondo trattando la carne: chiediamo al nostro macellaio di legarcela già per facilitarci il compito. Distribuiamo sui lati un po’ di farina affinché risulti ben impanato per poi eliminare l’eccesso.
  2. In una casseruola lunga e dai bordi alti facciamo scaldare abbondante olio EVO e quando arriverà a temperatura rosoliamo il taglio di carne qualche minuto su ogni lato fin quando presenterà una golosa crosticina.
  3. Nel frattempo sbucciamo le cipolle, le carote ed eliminiamo i filamenti esterni al sedano. Tritiamo il tutto fino ad ottenere il nostro misto per soffritto.
  4. Quando la carne sarà rosolata a dovere rimuoviamola dalla pentola, poggiamola su un tagliere e copriamola con un foglio di carta stagnola.
  5. Nello stesso tegame di rosolatura della carne facciamo imbiondire a dovere il misto per soffritto fin quando risulterà tenero. Possiamo quindi ri-aggiungere la carne e sfumare con il vino bianco.
  1. Quando la parte alcolica evaporerà versiamo circa 500 ml di acqua bollente, aggiustando di sale, di pepe e di abbondanti spezie.
  2. Chiudiamo con il coperchio e cuociamo per almeno un’ora, girando di tanto in tanto l’arrosto per cuocerlo uniformemente su tutti i lati.
  3. Se il brodo dovesse restringersi troppo basterà aggiungerne un po’ durante la cottura. Quando la carne sarà cotta rimuoviamola ed alziamo la fiamma, lasciando asciugare un po’ il liquido posto sul fondo.
  4. Man mano si restringerà assumendo corposità e densità. Tagliamo quindi l’arrosto a fette spesse circa 1/2 cm e disponiamole su un vassoio. Irroriamo con la salsina d’accompagnamento e gustiamolo in tutta la sua incredibile bontà!
Cesare Orecchio

Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.

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