Di Leonardo Pasquali | 16 Febbraio 2024
È stato uno dei finalisti della quarta stagione del noto talent show, di recente ha affrontato il periodo più complicato della sua esistenza.
“Qualche anno fa in questo periodo cominciava la stagione di Bake Off Italia alla quale ho avuto la fortuna di partecipare”, riparte da lì il racconto di Mattia Albertin, che tra le stories pubblicate sul proprio profilo Instagram ha voluto ripercorrere le tappe più recenti del suo percorso professionale.
Tra i protagonisti della quarta edizione, dopo quell’esperienza ha deciso di proseguire sul solco tracciato: “Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, posso dire di aver seguito una formazione un po’ diversa dal normale”.
Non sono mancati gli ostacoli sul percorso: “La prima vera sfida me l’ha lanciata lui– scrive riferendosi al giudice Ernst Knam – spiegandomi come il mondo reale fosse molto diverso rispetto alla televisione”.
All’epoca dell’ingresso nel programma faceva il tecnico radiologo, abbandonata la carriera da rugbista dopo un brutto incidente in auto: “Non avevo lasciato il mio lavoro ma far coincidere le due cose era difficile. La formazione richiedeva molto tempo”. Poi a mandare in fumo i progetti è stata la malattia.
Cos’è successo a Mattia Albertin? Le cure dopo la malattia, come sta oggi
Tutto stava proseguendo a gonfie vele per Mattia Albertin, lanciato nella nuova avventura tra pasticceria e panificazione dopo l’incredibile cavalcata a Bake Off Italia – fu tra i finalisti della quarta stagione, finì al terzo posto dietro Joyce Escano e Francesca Tiranti.
Una formazione continua per l’ex rugbista, che durante gli ‘studi’ diventa tecnico per Molino Bertolo: “Tutto è nato per caso ero alla ricerca di nuove farine. Nel frattempo continuavo la mia formazione”.
A rovinargli la festa un brutto male: “Poi insieme all’arrivo del Covid ho dovuto fare i conti anche con una malattia genetica che stava intaccando il sangue. I progetti andarono in fumo”. Il percorso di guarigione intrapreso gli ha permesso poi di ritornare gradualmente alla vita di sempre senza perdere di vista l’obiettivo: “Da allora mi sono diviso fra interventi per la salute, lavoro, formazione, corsi, spiegazioni”.
Oggi sta riconquistando la sua quotidianità con coraggio e un occhio al futuro: le cure stanno proseguendo. Ha ripreso i suoi allenamenti dopo diversi interventi. Lavora al 118 dell’ospedale di Rovigo. E il suo sogno? “Aprire un locale tutto mio, non sono abituato ad accontentarmi perciò vedremo”.
Parole di Leonardo Pasquali