Cosa rischiamo se mangiamo la marmellata intaccata dalla presenza della muffa? Meglio poi asportare la parte ammuffita o buttare via tutto?
Sarà capitato a tutti. Il classico vasetto dimenticato con sgradita “sorpresa” alla riapertura: la presenza inconfondibile di uno strato di muffa. Alcuni ci passano semplicemente sopra, limitandosi ad asportare la parte intaccata dalla muffa con un cucchiaio. Altri, più prudentemente, preferiscono disfarsi di tutto e gettano marmellata e muffa nel bidone dell’immondizia.
Ma cosa è meglio fare? Quali rischi si corrono quando si forma la muffa nella marmellata? Prima di tutto è bene sapere che per lo sviluppo della muffa nella marmellata devono verificarsi tre condizioni ben precise: una temperatura tra i 15 e i 30 gradi, l’entrata dell’aria nella confezione aperta e, infine, l’acidità tipica degli agrumi che funge da acceleratore di tutto il processo.
Sul sito La Cucina Italiana il perito chimico esperto di sicurezza alimentare Alessandro Di Flaviano spiega quali sono i pericoli a cui andiamo incontro in presenza della muffa sulla marmellata che, spiega, «può contenere tossine di vario tipo, che dipendono da caso a caso e che possono avere effetti anche gravi sia nel breve che nel lungo periodo se ingerita frequentemente e in grosse quantità».
Ma la marmellata si può ancora mangiare dopo aver rimosso la parte ammuffita con un cucchiaio? La risposta dell’esperto non lascia dubbi di sorta: «Non basta togliere la muffa che si forma sulla marmellata con un cucchiaio: va buttata via». La muffa infatti non è soltanto quella che vediamo in superficie. «Grazie alla consistenza gelatinosa della marmellata- spiega Di Flaviano –, la muffa può penetrare anche fino al fondo del vasetto».
Messaggio chiaro. Non corriamo rischi inutili e buttiamo via tutto: il vasetto di marmellata con la muffa. A volta capita poi che la muffa non si veda a occhio nudo. In questo caso è sufficiente una controllata veloce. L’esperto fa notare che non c’è pericolo quando notiamo che la marmellata non è acquosa, mantiene la sua consistenza gelatinosa e non ha un odore differente da quello della frutta. Se così non è, meglio non correre rischi e buttarla via.
Cosa fare però se ci accorgiamo di aver ingerito della muffa? Sempre meglio contattare il medico. Ad ogni modo, rassicura Di Flaviano, «non vi allarmate: è la dose che fa il veleno, e con una piccola quantità ingerita per sbaglio una sola volta non dovrebbe succedere nulla di grave».
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